venerdì 7 novembre 2014

CARO PRESIDENTE CROCETTA

Lettera di un operatore della formazione professionale
Giorgio Giampiccolo6 novembre 21.53.50 
Caro Presidente Crocetta, stavolta sarò buono e mi limiterò a fargli capire che cose il mondo della Formazione Professionale Siciliana. Premesso che condivido che tale servizio pubblico non può e non deve essere più gestito dagli "enti", per tutta una serie di motivi che tutti conosciamo, vista la cronaca degli ultimi due anni, che non ha scoperto "l'acqua calda". Sono sicuro caro Presidente che ancor prima di avere tale carica conosceva questo mondo denominato "Mangiughia", anche perché lei è l'espressione della stessa classe politica che negli anni ha usato il sistema ed ha determinato il "malaffare". Sarebbe stato bello avere un Presidente che pur essendo stato eletto dalla solita "mala politica" desse una svolta al paese, ma tutto ciò non è successo, anzi abbiamo assistito al peggior governo che una classe politica potesse produrre. Mi rammarica dirle che la sua annunciata "rivoluzione" si è rivelata una "distruzione", non certo per la sua persona, ma per me stesso, per i miei figli, e per tutti i siciliani . . . oggi molti di noi sono ridotti alla "fame", nel senso stretto del termine, e questo grazie alla sua persona, si signor Presidente tutto il male è racchiuso nel suo essere.
All'inizio ha attaccato gli enti, attraverso la complicità della bella assessora, spronando i lavoratori a denunciare le mala gestione (come se voi non conosceste bene il mondo che vi ha prodotto), ingenuamente molti di noi hanno visto una speranza di "pulizia del sistema", ma ahimè, la volpe non mirava solo alle galline, ma anche alle uova e al pollaio tutto. Così dopo aver tradito ed infangato pure i lavoratori, "da collusi a deviati", oggi tocca agli allievi, denominati "allievi professionisti", a questo punto il cerchio è chiuso, si faccia prestare un missile radiocomandato dai suoi amici americani è finisca quello che ha iniziato "distruggere il mondo della formazione professionale".
Caro Presidente, lei non conosce il mondo della Formazione Professionale, conosce solo la parte malata di questo settore. Dal 2002 lavoro in questo settore, è penso come tutti di conoscere le due facce della stessa medaglia, da un lato ci sono tutte quelle brutture che hanno portato alla cosiddetta "mangiughia", dall'altro ci sono le professionalità che hanno formato tanti adolescenti e giovani, che spesso hanno trovato il loro orientamento lavorativo, che è diverso dal lavoro, noi non creiamo posti di lavoro, a quello ci devono pensare le istituzioni e la buona politica. Una buona formazione abbiamo sempre cercato di farla, malgrado gli strumenti spesso mancassero, primo fra tutti la regolare retribuzione. Ora se un progetto come Prometeo stenta a partire, la colpa non è da ricercare, né tra gli enti, né tra i Lavoratori, né tanto meno fra gli allievi, unico responsabile è la macchina amministrativa che non dà risposte adeguate nei tempi giusti, e quindi signor Presidente la colpa è sua!
Basterebbe poco in un paese civile per fare buona e funzionale "Formazione",
la nostra isola dovrebbe vivere prevalentemente di turismo, di pesca e di agricoltura, vista la bella posizione geografica che madre natura ci ha regalato.
I centri per l'impiego sono colmi di liste di disoccupati, le nostre città andrebbero ripulite dalle valli ai monti, bisognerebbe organizzare corsi dal giardiniere, al boscaiolo, e via dicendo tutte quelle professionalità che rendono una città bella e vivibile anche per i turisti, invece no, diamo sussidi alle persone per non fare un cxxxo, come cxxxo vogliamo rilanciare l'economia di questo paese? risparmiando sui lavoratori, o sui miseri quattro euro degli allievi!
PENSI SIGNOR PRESIDENTE PRIMA DI PARLARE, SI POTREBBERO FARE TANTE COSE, E NON NE FACCIAMO NIENTE!

lunedì 27 ottobre 2014

EMERGENZA SOCIALE

Il Governo Regionale non può e non deve rimanere sordo all’appello dei lavoratori della formazione professionale  che, a causa della mancata corresponsione delle retribuzioni  da parte degli Enti, denunciano alle Istituzioni uno stato di grave emergenza sociale.
È opportuno  trovare quanto prima una soluzione  concreta, che consenta il pagamento degli emolumenti arretrati considerato, peraltro, che i dipendenti, malgrado la particolare condizione in cui versano, hanno continuato e continuano ad assicurare il servizio. 

La vicenda è inverosimile, poichè non si garantiscono certezze retributive a soggetti assunti in virtù di un contratto di lavoro a tempo indeterminato e tutto ciò mortifica la dignità e la professionalità dei lavoratori.
È auspicabile, , un pronto intervento del Governo regionale al fine di risolvere una problematica che vede gli operatori  della formazione professionale  pagare un prezzo altissimo.

Anche  la mancata convocazione dei tavoli istituzionali, in attesa della CIG in deroga,  da parte dei CPI,  per dare il sostegno al reddito ai lavoratori sospesi dagli Enti Gestori, mortifica la  dignità  del personale che stanno pagando un prezzo altissimo per cause da imputare ad altri.


domenica 19 ottobre 2014

ENTI GESTORI LICENZIANO, LAVORATORI BEFFATI

Ancora belle parole, ma nulla di fatto. Siamo molto preoccupati, sempre più preoccupati e sempre meno fiduciosi nei confronti del governo regionale guidato da Rosario Crocetta in merito alla questione dei lavoratori del settore Formazione. In arretrato dello stipendio da tantissimo tempo, qualcuno aspetta anche da un paio di anni, e in attesa del concretizzarsi di una serie di promesse fatte dal governatore e dalla sua squadra, i lavoratori sono stanchi dellennesime belle parole del governatore, pronunciate in conferenza stampa con l’assessore alla Formazione Nelli Scialabra. “Hanno di  nuovo dichiarato che presto risolveranno tutti i problemi, che presto saranno pagati tutti gli stipendi, ma abbiamo dei dubbi sul mantenimento delle promesse. Se fino ad oggi non è stato risolto un problema che è annoso, come si pensa di poterlo risolvere in pochi giorni?”, dichiara Giuseppe Milazzo, coordinatore regionale del sindacato Snals aderente alla Confsal. 

Poca è ormai la fiducia nei confronti dell’amministrazione regionale e anzi, le loro parole concilianti, tese a cercare di calmare gli animi ormai esasperati, riescono a ottenere l’effetto opposto. Bisogna considerare infatti che, nello stesso momento in cui dalla Regione arrivano parole di distensione, alcuni Enti stanno procedendo ai licenziamenti. “Una situazione assurda per cui da una parte ci dicono di stare tranquilli, dall’altra stanno arrivando le lettere di licenziamento ai lavoratori. – afferma ancora il coordinatore regionale Snals – Come sindacato abbiamo già in passato proposto dei contratti di solidarietà invece dei licenziamenti, ma anche in questo non siamo stati ascoltati”. I lavoratori del settore Formazione guidati dal sindacato Snals continuano lo stato di agitazione e annunciano nuove mobilitazioni.

sabato 4 ottobre 2014

Verità o inganno

Per quanto si tenti di soffocare la verità deviando l'attenzione della gente sulla menzogna, la verità  riesce sempre, prima o poi, a farsi strada smascherando l'inganno.

giovedì 2 ottobre 2014

Comunicato stampa

   

I ripetuti impegni accordi stipulati sono stati sempre disattesi. È paradossale, una messa in scena senza alcuna novità”. 

È amaro il commento del Coordinatore Regionale Snals- Sindacato Nazionale Autonomi Lavoratori Scuola – aderente alla Confsal, Giuseppe Milazzo, nei confronti dell'amministrazione regionale guidata dal presidente rosario Crocetta. “Sempre gli stessi impegni, promesse, rassicurazioni ed ipocrite condivisioni delle preoccupazioni dei lavoratori che si riassumono in numerosi  e purtroppo  inconcludenti tavoli di confronto tenuti con i sindacati”, aggiunge il coordinatore regionale Snals.

 

Promesse che i  numerosi rappresenti del governo regionale hanno ripetuto ieri al partecipato corteo che i lavoratori della Formazione hanno organizzato a Palermo per manifestare, ancora una volta, il proprio dissenso nei confronti di un governo che promette di saldare gli stipendi a dei lavoratori che hanno già prestato la loro opera professionale, ma che fino ad oggi non lo ha fatto. 

 

Non ci sono risultati concreti né passi in avanti, però – sottolinea il coordinatore regionale Milazzo – ma solo un ridicolo e banale rituale ben organizzato. Sono solo politicanti, anch'essi rituali e banali, ossessionati dalla ricerca del consenso elettorale. Non tengono conto delle reali emergenze sociali che attanagliano i lavoratori del settore”.

 

In attesa che la situazione si sblocchi davvero i lavoratori sono decisi per una mobilitazione ad oltranza presso la Presidenza della Regione e l'ARS organizzandosi in un Movimento  unito dei lavoratori. “La situazione di emergenza sociale è talmente esasperata per cui non siamo disposti a partecipare a nessun incontro promosso dal Governo di Crocetta solo per continuare ad ascoltare generiche e vuote assicurazioni ed impegni. Se il presidente Crocetta ed i suoi assessori vogliono un reale confronto con i sindacati dei lavoratori, devono darci subito le risposte alle richieste avanzate già da tempo”, conclude il  Coordinatore Regionale Snals, Giuseppe Milazzo.

 

 

Di seuito le richieste del settore della Formazione la Governo regionale: 

 

- pagamento immediato delle retribuzioni arretrate dei lavoratori;

- sblocco della CIG in Deroga per gli operatori sospesi dagli enti;

- soluzione per tutti i lavoratori licenziati e sospesi che continuano a rimanere in attesa di risposte per il loro reimpiego;

- avvio immediato della prima e terza annualità dei percorsi di obbligo formativo (IeFP);

- avvio immediato della terza annualità del Piano Giovani, già in forte ritardo e prospettive future della filiera;

- strutturazione dei servizi per il lavoro in Sicilia con l'Impiego degli ex lavoratori degli Sportelli Multifunzionali.

 

 


domenica 28 settembre 2014

MANIFESTAZIONE PER IL RICONOSCIMENTO DI UN DIRITTO SCIPPATO CON L’INGANNO



 

I componenti del coordinamento regionale settore formazione professionale Snals Confsal, insieme alle RSA e agli iscritti a tale organizzazione sindacale, saranno presenti giorno 1 ottobre 2014 alle ore 9,00 in  piazza Marina a Palermo, per unirsi ai lavoratori delle tre filiere della Formazione Professionale nella MARCIA DELLA FORMAZIONE, per protestare contro il continuo disinteresse del Governo nei confronti delle problematiche del settore.

Manifestazione che, lungi dall’essere un incontro di appartenenza sindacale, si propone di rivendicare diritti e dignità delle persone che da anni lavorano nel settore impegnandosi a formare ed orientare minorenni, giovani ed adulti, inoccupati e disoccupati fornendo loro valido supporto e competenze professionali.

Sono state adottate diverse forme di lotta che non hanno avuto positivi e concreti riscontri evidenziando così sia l’insensibilità del governo a qualsiasi richiesta sia la volontà di questo di distruggere il settore e tutto il personale che vi lavora con dignità. Ora basta! È arrivato il momento di fare sentire con più forza la voce dei lavoratori, anche in risposta alle ultime dichiarazioni del Governo. La volontà del Governo è stata espressa in maniera chiara da un Presidente che governa con il 13% dei consensi e con quelli dei suoi 43 compari che lo sostengono. Ha detto che ha risparmiato 300 milioni di euro, senza però realizzare che, parte di quella cifra corrisponde alle retribuzioni dovute, ma mai percepite, ai lavoratori del settore. Sono i soldi delle retribuzioni che il personale non ha ancora ricevuto, sono soldi sottratti a chi ha lavorato dignitosamente in questi anni. Sono i soldi che hanno permesso ai cittadini siciliani di acquisire delle competenze attraverso un corso di formazione professionale. Soldi che i lavoratori si riprenderanno con gli interessi, incluse le spese legali.

Con Crocetta i cittadini siciliani non avranno futuro: ha distrutto un comparto di lavoratori senza punire chi ha fatto il vero danno, ma grazie alla Magistratura tutto verrà a galla e si scopriranno i veri artefici della "mangiucchia".

Ma adesso pensiamo a dare un futuro ai giovani e a chi è privo di lavoro, riattiviamo la formazione professionale, volano per il reinserimento degli inoccupati e disoccupati, in una terra martoriata ed abbandonata a se stessa. Via questo governo di annunci ma senza fatti. Via un sistema politico clientelare e ingessato nei palazzi. Via la Casta che ha rovinato la Sicilia.

Vogliono azzerare chi ha esperienza ultra ventennale nel settore e continuare con le promesse di nuovi posti di lavoro, creando ancora precariato e sperpero di denaro pubblico, per continuare il loro ricatto a garanzia dei loro privilegi.
 

La manifestazione non ha sigle politiche e nemmeno sindacali, senza bandiere e senza appartenenza, la manifestazione è per  il riconoscimento di un diritto  “scippato” con l’inganno: IL NOSTRO LAVORO.


sabato 27 settembre 2014

MANIFESTAZIONE PER IL RICONOSCIMENTO DI UN DIRITTO SCIPPATO CON L’INGANNO



 

 

I componenti del coordinamento regionale settore formazione professionale Snals Confsal, insieme alle RSA e agli iscritti a tale organizzazione sindacale, saranno presenti giorno 1 ottobre 2014 alle ore 9,00 in  piazza Marina a Palermo, per unirsi ai lavoratori delle tre filiere della Formazione Professionale nella MARCIA DELLA FORMAZIONE.

Manifestazione che, lungi dall’essere un incontro di appartenenza sindacale, si propone di rivendicare diritti e dignità delle persone che da anni lavorano nel settore impegnandosi a formare ed orientare minorenni, giovani ed adulti, inoccupati e disoccupati fornendo loro valido supporto e competenze professionali. 


mercoledì 17 settembre 2014

Ma Crocetta lo sa? (Miliardi di vecchie lire buttate al vento)


Da notizie di stampa sembrerebbe che vi sia un’indagine della Corte dei Conti sul reclutamento degli operatori del progetto “Spartacus” del CIAPI di Priolo.
Detto così sembra che si tratti di personale cui è stato “garantito” il lavoro per sei mesi.
Certamente per come tutta la vicenda degli Sportelli Multifunzionali è stata trattata dagli organi di stampa e dai sindacati sembrerebbe proprio così. Ma è veramente così?
Quando si parla degli Sportelli Multifunzionali occorre ricordare che la Regione Sicilia in virtù dell’art.17 dello Statuto Siciliano entro i limiti dei principi ed interessi generali può emanare leggi , anche relative all’organizzazione dei servizi in diverse materie, tra cui al comma f) dell’art.17 si legge: “ f) legislazione sociale: rapporti di lavoro, previdenza ed assistenza sociale, osservando i minimi stabiliti dalle leggi dello Stato;”.
Ciò vuol dire che nell’erogazione dei servizi per l’impiego la Regione può, rispettando i minimi stabiliti dalle leggi dello Stato, organizzarsi autonomamente ed è ciò che ha fatto.
Infatti sin dal 1996, in ottemperanza delle direttive comunitarie sul lavoro e alle norme Nazionali, tra le quali la legge 28 febbraio 1987 n.56 che all’art.24 prevede l’istituzione delle agenzie per l’impiego che avrebbero dovuto operare in coordinamento con gli osservatori nazionali  e regionali del lavoro, nonché con i servizi preposti all’orientamento e alla formazione professionale per svolgere attività utili al fine di incentivare l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro e promuovere iniziative volte ad incrementare l’occupazione,   la Regione Siciliana  con finanziamenti europei ha riqualificato nelle figure di orientatore, esperto di integrazione, progettista parte dei formatori dipendenti a tempo indeterminato degli Enti ex legge 24/76.
Tale riqualificazione avvenne mediante espletazione di un vero e proprio concorso pubblico, anche se limitato ai soli operatori della formazione professionale, e successivo corso di formazione con esami finali.
Tale personale anziché essere inserito in seno ai servizi per l’impiego fu lasciato in carico agli Enti di provenienza e nel 2001 furono varati gli Sportelli Multifunzionali.
In virtù dell’art.14 dello Statuto la Regione scelse di organizzare i servizi di orientamento al lavoro varando gli Sportelli Multifunzionali che sino al 14 ottobre 2013 hanno assicurato tale servizio. Successivamente dal 23 ottobre 2013 al 23 aprile 2014 tale servizio è stato assolto col progetto Spartacus.
Dal 23 aprile 2014 l’attività di orientamento non viene espletata.
Tale attività non è un optional ma un preciso obbligo di legge previsto dai d.lgs.181/00 e dal d.lgs.297/02 a cui la regione non può sottrarsi e da cui discende anche il mantenimento dello “status” di disoccupato stante che il disoccupato entro tre mesi dalla dichiarazione di disponibilità deve essere sottoposto a colloquio di orientamento.
Ma chi sono gli orientatori degli Sportelli Multifunzionali?
Coma da declaratoria del CCNL settore formazione professionale per accedere alla qualifica di orientatore di sistema nei sevizi formativi occorre essere in possesso del diploma di laurea e qualifica professionale nel settore o di un diploma di scuola media superiore con esperienza come formatore e relativa qualifica professionale.
Non è facile rinvenire tra il personale in organico alla regione personale in possesso di tali qualifiche perciò il personale degli Sportelli Multifunzionali è indispensabile per i servizi di orientamento al lavoro che la Regione deve assicurare ai disoccupati. 
Ma quali sono le conseguenze della chiusura degli sportelli e la mancata erogazione del servizio di orientamento?
E’ su questo che forse dovrebbe indagare la Corte dei Conti in quanto se tale situazione continua a persistere l’INPS continuerà ad erogare l’indennità di disoccupazione a personale che non ha adempiuto all’obbligo di orientamento anche se non per colpa sua.
Si profila certamente un danno erariale che gli operatori degli Sportelli Multifunzionali sino al 23 aprile scorso hanno evitato restando al loro posto fornendo il servizio di orientamento e le politiche attive del lavoro ai cassaintegrati e disoccupati senza scioperare e senza percepire gli stipendi per molti mesi e ancora oggi aspettando di ricevere ben oltre dodici mesi di stipendio.
Questi sono gli operatori degli Sportelli Multifunzionali. Lavoratori che anziché fare come tutti gli altri lavoratori quando non ricevono per tempo lo stipendio ed incrociare le braccia, sono invece stati al loro posto di lavoro dando assistenza a quanti si sono rivolti a loro.
Oggi questi lavoratori sono “sospesi” dal lavoro, ma il danno non è solo loro ma anche e soprattutto di quanti, disoccupati e cassaintegrati, che dovrebbero essere sottoposti ad attività di orientamento, potrebbero vedersi richiedere indietro dall’INPS le somme loro erogate.
Il lavoro degli operatori degli Sportelli Multifunzionale non è assistenzialismo ma lavoro “professionalmente qualificato” per il quale la Regione negli anni dal 1996 al 2001 ha speso decine di miliardi di lire per la loro qualificazione e che ora non si sa che fine faranno. 
Ma il Presidente Crocetta è stato informato di ciò o gli sono state date informazioni non corrette e confuse?
Chi potrebbe essere chiamato dalla Corte dei Conti a rispondere del possibile danno erariale?
L’INPS già in occasione dei cantieri di lavoro ha chiesto il controllo e la verifica che tutti i lavoratori avviati ai cantieri di lavoro avessero svolto l’attività di orientamento pena la restituzione delle somme erogate.


martedì 16 settembre 2014

VASTISSIMA L’ADESIONE ALLA CLASS ACTION PROMOSSA DALLO SNALS CONFSAL FORMAZIONE PROFESSIONALE NEI CONFRONTI DELLA REGIONE SICILIANA


Lo SNALS CONFSAL SETTORE FORMAZIONE PROFESSIONALE, informa che l’azione collettiva di risarcimento del danno economico, patrimoniale e morale (CLASS ACTION) che è stata promossa nei giorni scorsi, nei confronti della Regione Siciliana, tesa alla richiesta delle retribuzioni pregresse direttamente all’Assessorato competente, ha avuto e sta avendo fortissimo riscontro tra gli operatori della Formazione Professionale in Sicilia,  comunica che sono già pervenute allo scrivente Sindacato oltre 200 adesioni (ed ancora ne continuano ad arrivare!!!!!!) da parte dei lavoratori di tutta la Sicilia, che ritengono lesi i loro diritti dall’inerzia dell’amministrazione regionale. 
Pertanto, allo scopo di dare a tutti gli operatori la possibilità di aderire all’azione collettiva promossa, questo Sindacato ritiene opportuno prorogare il termine ultimo per l’adesione; che, quindi, viene stabilito alle ore 14:00 di Lunedì 22 Settembre 2014.
Si ricorda che, da adesso in poi, è necessario inviare all’indirizzo ricorsisnalsconfsal@gmail.com i seguenti dati:

i propri dati anagrafici (nome, cognome, codice fiscale);
l’ente presso cui svolgono o hanno svolto servizio;
la fotocopia del documento di riconoscimento.

Si ribadisce a tutti gli operatori della Formazione Professionale in Sicilia che:
IL COORDINAMENTO REGIONALE SETTORE FORMAZIONE PROFESSIONALE, CHE METTE AL CENTRO DELLA SUA ATTENZIONE SOLO I LAVORATORI, CONTINUERÀ LA SUA LOTTA FINO A QUANDO TUTTI I LAVORATORI AVRANNO AVUTO RISCONTRI CONCRETI (RETRIBUZIONI PREGRESSE E GARANZIE OCCUPAZIONALI) DALLE ISTITUZIONI COMPETENTI, ANCHE SE QUESTO DOVESSE SIGNIFICARE PORTARE AVANTI DELLE CONTROVERSIE, IN QUALSIASI SEDE, NEI CONFRONTI DEL GOVERNO REGIONALE PROBABILE RESPONSABILE DELLA MACELLERIA SOCIALE DEGLI ULTIMI 2 ANNI.

lunedì 15 settembre 2014

Ad Adriana Vitale, auguro di riprendersi prontamente al fine di poter continuare la lotta per la difesa del posto di lavoro.

Qualcuno dovrà  pagare per le omissioni delle leggi regionali e per l'inefficienza dei servizi della burocrazia.
L'assessore Bruno  sarà credibile, solo se si presenterà al tavolo delle trattative con le «carte in regola».

giovedì 11 settembre 2014

Azione collettiva di risarcimento

 Lo SNALS CONFSAL SETTORE FORMAZIONE PROFESSIONALE invita tutti gli operatori interessati ad avviare l’azione “gratuita” collettiva di risarcimento del danno economico, patrimoniale e morale (CLASS ACTION) a mandare all’indirizzo snalsconfsal@gmail.com oppure ricorsisnalsconfsal@gmail.com i propri dati anagrafici, l’ente presso cui svolgono o hanno svolto servizio, corredando il tutto con la fotocopia del documento di riconoscimento.


 i propri dati anagrafici, l’ente presso cui svolgono o hanno svolto servizio, corredando il tutto con la fotocopia del documento di riconoscimento.


martedì 9 settembre 2014

COMUNICATO ADESIONI RICORSO GRATUITO

 

Ieri si è svolta la prima giornata programmata di sciopero del settore, per tentare di sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sulla drammatica situazione in cui versa attualmente il settore della Formazione Professionale in Sicilia, dopo che l’amministrazione regionale ha disatteso tutti gli accordi raggiunti e buona parte delle leggi che regolano il settore, ed in particolare quelle a tutela del personale di tutte le tre filiere della Formazione (interventi, Servizi ed Obbligo Formativo), creando  situazioni di particolare e grave disagio personale e familiare a agli operatori del settore.

Data l’enorme platea  (si parla di 8.000 famiglie), le inadempienze dell’amministrazione Crocetta, hanno condotto a quello che oggi possiamo definire un grave disagio sociale; il quale può sfociare, se irrisolto dalle istituzioni, in disordini sociali di vasta portata.

La scrivente organizzazione sindacale, ha provveduto anche ad incontrare i propri legali, sia civili che penali,  al fine di avviare: da una parte: una class action di tipo risarcitorio per la colpevole inerzia dell’amministrazione: in relazione al mancato pagamento delle retribuzioni già maturate da oltre un anno (oltre i 2 anni in qualche caso), creando, per questa via, grave e reiterato nocumento economico, patrimoniale e morale agli stessi operatori; dall’altra, consegnando agli avvocati, un imponente dossier documentale per verificare quali siano i profili penalmente rilevanti del comportamento dell’amministrazione regionale retta dal trio Crocetta - Scilabra - Bruno. Questo sia sotto il profilo dell’inerzia (mancata attivazione delle forme di sostegno al reddito per i lavoratori incolpevolmente sospesi e/o licenziati; mancata attivazione della mobilità secondo quanto disposto dalle Leggi e dal CCNL di comparto; mancata convocazione per la prosecuzione delle procedure di CIG in deroga; Il mancato rispetto delle norme legislative regionali a tutela del comparto e dei suoi operatori) e sia sotto il profilo delle azioni condotte in danno degli operatori stessi.

Lo SNALS CONFSAL SETTORE FORMAZIONE PROFESSIONALE invita tutti gli operatori interessati ad avviare l’azione “gratuita” collettiva di risarcimento del danno economico, patrimoniale e morale (CLASS ACTION) a mandare all’indirizzosnalsconfsal@gmail.com i propri dati anagrafici, l’ente presso cui svolgono o hanno svolto servizio, corredando il tutto con la fotocopia del documento di riconoscimento.

lunedì 8 settembre 2014

Palazzo Esa Catania








AGENZIA UNICA DEL SISTEMA…la nostra battaglia da sempre


Le prime richieste dello Snals Confsal in tal senso risalgono molto indietro nel tempo, consapevole che questa è la vera volontà della stragrande maggioranza dei lavoratori del Sistema della Formazione Professionale.
Molti lavoratori ambiscono ad una gestione unica e di diretta emanazione dell’Amministrazione Regionale, che è la vera responsabile del servizio pubblico de quo. Tutto ciò in quanto le irregolarità gestionali di alcuni enti di formazione, di certa politica, di taluni sindacalisti e dei comitati di affari, insinuatisi da ultimo nella formazione professionale, non lasciano alcuna scelta rispetto alla speranza che il Governo Regionale ponga ordine nel settore, gestendo direttamente questa tipologia di istruzione e formazione.
Da anni lo Snals Confsal predispone proposte e documenti che riportano idee di Agenzia Unica del Sistema della Formazione Professionale, suffragandole con leggi nazionali e regionali.
Da ultimo la nostra proposta è stata consegnata al Governo Regionale nelle mani del Presidente Crocetta e dell’Assessore Scilabra.
Poi in sede di legge finanziaria e di bilancio 2013 nell’audizione di questa O.S. all’ARS, è stata consegnata alla V e II Commissioni legislative Regionali e nelle mani di singoli deputati disponibili.

Accettando sin d’ora il confronto su questo tema e nell’attesa di capire, però, la reale riforma complessiva del settore, ci limitiamo a chiedere che si rispettino i diritti dei lavoratori secondo il Contratto Collettivo di Lavoro, mantenendo lo stato giuridico ed economico dei lavoratori, e la legge regionale, in particolare la legge n. 25 del 1 settembre 1993, garantendo i livelli occupazionali e retributivi del personale iscritti all’Albo ex art. 14 l.r. 24/76 ed ai sensi della Circolare n. 1 del 15 maggio 2013.

Coordinatore regionale Snals Confsal settore formazione professionale 


domenica 7 settembre 2014

SANZIONARE I COLPEVOLI Qualcuno si è chiesto mai se l’Assessorato Regionale applica o ha applicato la legge?

SANZIONARE I COLPEVOLI
Qualcuno si è chiesto mai se l’Assessorato Regionale applica o ha applicato la legge?

Che valore ha la sottoscrizione di una dichiarazione ai sensi dell'art. 38 del D.P.R. n. 445 del 28 dicembre 2000?
Il datore di lavoro che commette un reato in un’azienda viene sanzionato, ma i lavoratori continuano a lavorare! Invece sembra di sentire che nella formazione professionale, “senza regole”, chi lavora in un Ente va licenziato, mentre il Gestore inadempiente alla normativa non va sanzionato ma va salvato e rinnovato.




venerdì 5 settembre 2014

Riunione SNALS CONFSAL FORMAZIONE PROFESSIONALE del 05/09/2014


In data odierna, presso i locali di Via Adua n. 2/C, presenti, giusta convocazione dei Coordinatori Provinciali, Coordinamento Regionale e Provinciale e delle RSA SNALS CONFSAL, notificata tramite mail in data 01/09/2014, sono presenti i convocati ed alcuni lavoratori (anche di altre sigle sindacali).
I convenuti ed il Coordinatore regionale settore formazione professionale Giuseppe Milazzo, constatato il raggiungimento del quorum sia strutturale sia funzionale, dichiarano aperta la discussione sulla situazione in cui versa il settore della Formazione Professionale in Sicilia.
Prende la parola il coordinatore Giuseppe Milazzo, il quale informa i convenuti che, come sarà certamente e tristemente noto a tutti, l’amministrazione regionale ha disatteso tutti gli accordi raggiunti e buona parte delle leggi che regolano il settore, ed in particolare quelle a tutela del personale di tutte le tre filiere della Formazione; creando, per questa via, grave e reiterato nocumento economico, patrimoniale e morale agli stessi operatori. I convenuti prendono atto della veridicità delle esternazione del Coordinatore portando testimonianza delle situazioni di particolare e grave disagio personale e familiare di ciascuno di loro, che poi diventano (data la grande platea degli operatori interessati) grave disagio sociale, in relazione: 
al mancato pagamento delle retribuzioni già maturate da oltre un anno (oltre a 2 anni in qualche caso); 
alla mancata attivazione delle forme di sostegno al reddito per i lavoratori incolpevolmente sospesi e/o licenziati; 
alla mancata attivazione della mobilità secondo quanto disposto dalle Leggi e dal CCNL di comparto; 
alla eccessiva solerzia dell’amministrazione regionale nel decretare la revoca dell’accreditamento di alcuni enti senza curarsi preventivamente del destino dei lavoratori che incolpevoli vi lavoravano, lasciandoli in una sorta di limbo definito “sospensione” che non trova riscontro in nessun ambito giuslavoristico e pertanto nessun tipo di tutela normativamente posto; 
La mancata convocazione per la prosecuzione delle procedure di CIG in deroga;
Il mancato rispetto delle norme legislative regionali che pure l’amministrazione ha il compito istituzionale di rendere esecutive e quindi efficaci;
Il Coordinatore Milazzo, conferma che ha notizia che le procedure relative alla CIG in deroga, stanno iniziando ad avviarsi con la convocazione da parte dei competenti servizi territoriali dell’Assessorato.
Per quanto riguarda, invece, tutte le restanti problematiche né l’amministrazione regionale né l’esecutivo Crocetta, hanno operato per la loro risoluzione ed anzi la loro inerzia, in virtù del tempo che trascorre inutilmente, le ha rese ormai delle piaghe endemiche del comparto, provocando, come detto, grave disagio agli operatori.
Il Coordinatore Milazzo, constatato e comunicato ai presenti il risultato inesistente dal punto di vista sostanziale della laboriosa opera svolta in questi anni dal Sindacato da lui rappresentato, attraverso una politica di moderazione e di collaborazione con le stesse istituzioni (risultati inesistenti dovuti esclusivamente all’inerzia e spesso alle vane promesse delle istituzioni), propone ai presenti di iniziare un tipo di lotta diversa ma, a questo punto, necessaria, da svolgersi secondo una tipologia di interventi diversificata: 
da una parte, attraverso la denuncia penale nei confronti dell’amministrazione responsabile e del governo per  i vari errori amministrativi e le varie violazioni di legge che configurano fattispecie forse penalmente rilevanti; 
dall’altra, dare inizio ad una class action di tipo risarcitorio al fine di ristorare (almeno  economicamente) tutti gli operatori che vi aderiranno per quanto gli è dovuto e negato sia dagli enti ma principalmente dalle istituzioni.
 I convenuti, all’unanimità, manifestano la propria volontà di adire le vie legali così come proposto dal Coordinatore, dandogli mandato di incontrare i legali del sindacato per concordare le modalità operative.
Al fine di riportare i problemi della Formazione, intesa nella sua totalità (tutte le tre filiere), nuovamente all’attenzione dell’opinione pubblica e pertanto delle istituzioni competenti (oggi troppo distratte dal Click Day e da eventuali rimpasti di governo), viene deciso di iniziare una serie di scioperi, con proteste plateali sempre nei limiti del consentito dalla legislazione e dal buon senso.
Pertanto in questa sede si decide di attuare, per il momento, le seguenti giornate di sciopero:

Lunedì 8 settembre 2014 Dalle ore 08:00 alle 20:00 Presso Palazzo ESA Catania
Mercoledì 10 settembre 2014 Dalle ore 08:00 alle 20:00 Presso Prefettura di Catania
Giovedì 11 e venerdì 12 settembre 2014 Dalle ore 08:00 alle 20:00 Palermo Presso Assessorato Regionale alla Formazione Professionale (in concomitanza con l’arrivo degli ispettori europei).



domenica 24 agosto 2014

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIANA

 

 

Egregio presidente,

in merito alla vicenda che sta investendo il settore della formazione professionale e delle politiche attive del lavoro, il coordinamento regionale Snals Confsal settore formazione professionale non intende attribuire alcuna responsabilità al Dirigente per quello che sta succedendo ma è evidente che, dalle notizie apprese dai mass media, l'operato dei Dipartimenti regionali sulle politiche del lavoro e della formazione professionale va collocato in un contesto tutto negativo.

Non si intende in questa sede discutere sull’operato dell’Amministrazione Attiva  ma discutere sulla corretta applicazione delle leggi regionali del settore della formazione professionale e del CCNL vigente che vanno applicati in modo più intelligente e meno tecnocratico. Anche perché si tratta di leggi regionali che regolano tale  settore, e alcune di esse sono state legiferate dai parlamentari regionali in vista delle garanzie occupazionali e retributive dei lavoratori iscritti all’Albo. Gli operatori della formazione professionale su questo punto non  demordono, perché  “sulla carta” la tutela normativa è chiara e non lascia dubbi interpretativi ma purtroppo, oggi, alcune leggi sono prive di forza economica ed altre  sembrano negate dall'Amministrazione Attiva.

In questo contesto, il Governo si deve fare carico della risoluzione del problema sulla sicurezza lavorativa  e sulla regolare retribuzione provvedendo ad individuare i responsabili di questa penosa situazione che grava pesantemente sulla dignità di quanti lavorano in tale settore.

 Dovrebbe organizzarsi, in particolare, per rivoluzionare i dipartimenti che operano nell'ambito della formazione professionale e delle politiche attive del lavoro, creare un gruppo dirigente capace di sveltire le pratiche  giacenti, rivedendo l'attuale normativa di controllo  al fine di dare respiro ai lavoratori della formazione professionale.

 Vogliamo più in generale, che il personale della formazione professionale iscritto all’Albo possa percepire lo stipendio puntualmente e mensilmente allo stesso modo del personale di altre categorie nonché di quello dei dipartimenti regionali. Auspichiamo, quindi, una forte iniziativa dal Governo. In questi anni noi abbiamo anche indicato i riferimenti legislativi; ora sta alla Giunta definire i dettagli. Lo si farà? Noi vigileremo.

Il coordinamento regionale  Snals Confsal formazione professionale  metterà a disposizione dei lavoratori un'assistenza legale per chi volesse aderire nei confronti della Regione Siciliana. 

È chiaro che  sospendere i lavoratori, immettere il personale in CIG in deroga ed incrementare nuove assunzioni per rilanciare il settore comporta più debito pubblico per la Sicilia.

 

Lo Snals Confsal ha firmato l'accordo del 5 agosto, ma non è in condizione di esternare alcuna soddisfazione in merito a tale accordo  fin quando non si vede la concreta e completa applicabilità dei suoi contenuti. Su tale accordo, esiste da parte nostra una convergenza di vedute con la segreteria tecnica dell'assessorato. Siamo disponibili anche ad un dialogo aperto con gli enti gestori che hanno approvato il documento ma manifestiamo disapprovazione nei confronti di quegli enti che non hanno provveduto a regolarizzare la posizione retributiva dei lavoratori.

La Regione siciliana ha  accumulato grave ritardo, tra il 2008 e 2014, nell'utilizzo dei fondi e nella capacità di amministrazione. Occorre una strategia chiara nell’utilizzo del nuovo ciclo di fondi. Crediamo che  sia  importante che il governo si impegni a recuperare le inefficienze dell'Amministrazione Attiva affinché neanche un lavoratore venga licenziato e neanche un euro vada perso.

 Il Governatore dimostri agli operatori del settore della formazione professionale  la legalità,  il pieno rispetto delle leggi, la garanzia occupazionale e retributiva. Auspichiamo che tutta la politica siciliana si impegni a dare fiducia, con temi e contenuti che possono rilanciare il settore delle politiche del lavoro e della formazione professionale, salvaguardando i lavoratori iscritti all'albo; favorendo l'incentivo all’esodo, prevedendo semplificazioni per erogare gli emolumenti a chi lavora, e rilanciare il settore flagellato da una crisi bisognosa di legalità.

 



mercoledì 13 agosto 2014

TRASPARENZA DEL SETTORE PUBBLICO

 

In Sicilia nel settore della formazione professionale, occorre fare luce sui danni erariali e tagliare sprechi, che si possono trasformare in ruberie e infiltrazioni.

È necessario difendere i diritti degli operatori della formazione professionale che lavorano senza percepire lo stipendio e sono  tartassati dalle tasse e dalla burocrazia.

Capire su quali presupposti sii sta lavorando, capire il motivo perché l’attività formativa ancora non è iniziata, perché la burocrazia è così lenta e farraginosa.  Avere cura di non tagliare la qualità del servizio e l’assistenza offerta ai cittadini.

Costruire e diffondere una cultura della legalità, evitare gli obiettivi personalistici in cui è estraneo l’interesse pubblico.

Un dato preoccupante è l’utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga; una macchina che rischia di incepparsi se non verranno convocate le parti per  i tavoli istituzionali e dare un sostegno al reddito a tutti i lavoratori ad oggi sospesi in attesa della cassa integrazione in deroga.

Vorremo risposte chiare e fattive ed avviare la lotta allo sperpero di denaro pubblico.

venerdì 25 luglio 2014

Comunicazione annullamento adesione ipotesi di accordo sindacale

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EGREGIO PRESIDENTE Prof. Egidio Ortisi - CIAPI

Illustre Presidente,

la presente per comunicarLe l’annullamento della nostra adesione all’ipotesi di accordo sindacale relativo al progetto Youth Guarantee.

Tale decisione, sia chiaro, non scaturisce da intenti polemici nei confronti della struttura da Lei presieduta, cioè nei confronti del Ciapi Di Priolo del quale abbiamo apprezzato, al contrario, il rigore intellettuale e l’attenzione verso le compatibilità economiche, strumenti indispensabili per la salvaguardia non solo dei conti pubblici ma perfino dei diritti dei lavoratori.

Non gli stessi apprezzamenti possiamo indirizzare verso il governo regionale ed in particolare verso l’assessore Bruno neo assessore al Lavoro.

Ciò per due ordini di motivi :

di fronte all’ennesimo saccheggio di risorse pubbliche rappresentato dalla finanziaria regionale, registriamo la volontà del governo a non sostenere e trasferire risorse verso la formazione professionale Siciliana ed in particolare nella vertenza a tutela dei lavoratori impegnati nelle politiche attive del lavoro.

Azzerando in questo modo anni di esperienza nelle politiche attive del lavoro e confinando i lavoratori negli spazi angusti della Youth Guarantee, strumento che oggettivamente mal si concilia con talune rigidità di taluni contratti di lavoro.

Nessun accenno poi alla “ strategicità”  del  ruolo del Ciapi di Priolo quale polo pubblico nella costruzione di una nuova formazione professionale Siciliana.  

Anzi, da questo punto di vista, registriamo inquietanti passi indietro.

Ecco: di fronte a questi duplici ordini di motivi non ci sentiamo di chiedere pesanti sacrifici economici ai colleghi nè di sottoscriverli.

Vogliamo sgombrare il campo dagli equivoci.

Non possiamo consentire che nel silenzio generale il governo regionale ci riporti al passato relegando i progetti Prometeo e Youth Guarantee in una sorta di meri ammortizzatori sociali.

In questo nuovo quadro, che senso avrebbe la nostra disponibilità, che in linea di principio riconfermiamo, a ragionare e negoziare intorno a nuove forme di flessibilità del lavoro?

Certo non per garantire un futuro sicuro ed un lavoro sereno ai colleghi che pure ne avrebbero diritto.

Temiamo invece che gli accordi di flessibilità del lavoro richiesti ai colleghi in riferimento ai Progetti Prometeo e Youth Guarantee siano propedeutici  nei prossimi mesi ai vari soggetti che si preparano ad accreditarsi come nuove agenzie del lavoro.

Ciò non mero principio ideologico cioè per principio a sostegno del “pubblico” contro Il “privato”.

Ma semplicemente poiché consideriamo superata e negativa la stagione del monopolio dei cosiddetti “enti” nella formazione professionale Siciliana.

Confortati in tutto questo dalle cifre e dai dati che hanno caratterizzato quella stagione: decine di migliaia di euro non percepite dai lavoratori.

Una stagione, vogliamo ricordarlo, dove le norme, gli istituti, le leggi previste dal diritto del lavoro sembravano più l’arte del possibile che riferimenti certi.

L’esempio più eclatante di questa”libera” interpretazione delle norme  e delle leggi si è manifestato in questi mesi: nel silenzio e nella omertà generale, si sono “sospesi” centinaia di colleghi in attesa del decollo del progetto Youth Guarantee  determinando così un grave danno nella tutela dei diritti di questi ultimi.

Che dice il neo assessore al lavoro Bruno su queste illegalità?

Infine ci consenta una ultima nota amara: si possono impiegare tre mesi di negoziato per appena qualche mesi di lavoro.

Ci sentiamo sconfitti.

Auspicheremmo che tutti, intorno alla tragicità di questo dato, avviino una qualche riflessione.

giovedì 17 luglio 2014

Altro che salvaguardia dei Lavoratori !


In questo inusuale incontro sono state assunte decisioni dannose per i lavoratori come sempre!

Registriamo forti preoccupazioni sulla delegittimazione ieri silente e strisciante oggi palese e sempre più chiara dell’ esperienza di Spartacus e di Prometeo.

Assistiamo infatti in queste ore, approfittando della confusione anzi del caos del quadro politico regionale e della oggettiva debolezza del presidente Crocetta, ad un vero e proprio boicottaggio sulla trasparenza delle informazioni e delle relative relazioni sindacali.

Vogliono continuare a fare morire di fame i lavoratori  e continuare a garantirsi ricchi finanziamenti e impunità assoluta.

Lo Snals Confsal si riserva di avviare azioni a sua tutela per evidente comportamento antisindacale nei confronti dell’assessore Bruno e del dipartimento al lavoro.

domenica 22 giugno 2014

RIORDINO FORMAZIONE PROFESSIONALE

La disoccupazione in Sicilia è una grossa piaga che ad oggi non trova soluzioni.
Si vedono sfilare per le strade delle città migliaia di persone che chiedono lavoro. Il grande assente, in questo ideale processo alle carenze del mercato del lavoro nel sud, è il governo che non ha ancora varato un programma di politiche attive per il lavoro, programma che comprendesse anche un adeguato riordino del settore della formazione professionale.
Il problema centrale è la mancanza di comunicazione tra chi offre lavoro e chi lo cerca, e non solo, ma anche tra la scuola che dovrebbe preparare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro e la formazione professionale, supporto indispensabile per farli rimanere competitivi nel mercato. Le persone hanno bisogno di essere prese sul serio; devono essere guidate a credere nei valori al fine di alimentare le loro aspirazioni. In questo campo le Istituzioni e gli Enti Locali hanno dimostrato di non saper attuare una politica di ampio respiro, capace di cogliere le tendenze del mercato, di anticipare i bisogni e le esigenze del mondo del lavoro, di dare risposte concrete a mutamenti avvenuti, lasciando così la gente disoccupata ed in balia di se stessa.

In Sicilia manca un sistema formativo dotato di strumenti finanziari e regole certe, che possa garantire ai fruitori del servizio standard qualitativi spendibili nel mercato del lavoro.
Lo SNALS CONFSAL settore formazione professionale nell’intento di far emergere  trasparenza, certezza e verità ha pensato di fornire al Governo Regionale alcuni suggerimenti da tenere in considerazione per il definitivo riordino del settore della formazione professionale in  grado di assicurare sia la qualità dell’offerta formativa che il rispetto di regole uguali per tutti gli enti e gli operatori.
Il percorso di riordino, seppur  pieno di insidie e scricchiolii, dovrà necessariamente realizzarsi in tempi brevi considerando di utilizzare i finanziamenti del piano di attuazione italiano della Garanzia per i Giovani  che vede, nell’ambito delle politiche attive,  una rete di soggetti che include la formazione professionale e il mercato del lavoro. 
La formazione in Sicilia si dovrebbe trasformare in un vero e proprio modello che possiamo definire di “rete tra vari soggetti che si occupano di formazione e lavoro”. Un modello snello che possa iniziare con il monitoraggio delle imprese nel  territorio per prendere atto della complessità di ciascuna specifica fase del processo che trasforma un  fabbisogno di formazione in  apprendimenti professionalmente spendibili. 
Non è possibile proporre una formazione  non più  rispondente ai fabbisogni delle imprese, alle richieste di apprendimenti da parte degli utenti ed il  loro utilizzo in azienda.
Quindi, occorre programmare una formazione professionale in grado di sviluppare competenze realmente spendibili e coerenti con le esigenze di sviluppo delle imprese. 

RETE DEI VALORI

Per questo motivo l’attenzione deve essere posta simultaneamente su tutte le maglie della rete, che rappresenta la “rete dei valori”: fabbisogni delle imprese, figure professionali e competenze, programmazione della formazione professionale, erogazione della  formazione professionale, apprendimenti e loro certificazione, collocazione  e sbocchi sul mercato del lavoro.
I fabbisogni delle imprese, come tali fabbisogni, si possono poi concretamente tradurre in programmi di intervento, attraverso bandi relativi ad interventi e servizi di formazione professionale.
Per il buon esito di quanto detto  si chiede un intenso impegno e coinvolgimento da parte dello Staff  della dirigenza politica, di quella amministrativa di settore e dello staff operativo a livello provinciale. 

Da subito, l’Amministrazione Regionale, dovrebbe fare uno sforzo considerevole verso la quadratura dei conti del sistema, mettendo a nudo i bilanci di gran parte degli Enti formativi operanti ex L.r.24/76 in Sicilia al fine di riassestarne i conti.

Quindi  allineare gli Enti formativi verso una griglia di partenza che li porrà tutti sullo stesso piano nella gestione dell’offerta formativa, anche attraverso l’erogazione delle spettanze pregresse, delle  spese riconosciute e certificate dalla stessa Amministrazione.

Perciò serve dare un assetto finanziario certo ai tre ambiti del sistema, Interventi Formativi, IeOF e Servizi Formativi, occorre sottoscrivere un protocollo trilaterale per armonizzare gli effetti prodotti dal riordino  per meglio gestire gli esuberi del sistema formativo, serve dotare la Sicilia di un sistema incentivante per agevolare la fuoriuscita del personale in età pensionabile; nonché chiudere alcune partite importanti per il futuro di migliaia di lavoratori operanti presso diversi Enti storici.
Oggi il Governo, con la collaborazione degli Assessori regionali al ramo, dovrebbe appostare le necessarie risorse finanziarie per garantire il pagamento dei salari a tutti gli operatori della formazione professionale ex art.4 della L.r.24/76, assunti al 31/12/2008 e individuare una significativa somma a garanzia del funzionamento del Fondo di Garanzia per le eventuali gestioni di processi di mobilità.  Noi concordiamo con la Regione  per il blocco delle assunzioni, per il  parametro unico e  il fondo di garanzia, ma  abbiamo delle perplessità sull’istituzione dell’albo unico, che appare privo di garanzie per i lavoratori. 

Lo Snals Confsal ritiene che in merito alla risoluzione dei problemi riguardanti il riordino del settore è  necessaria la collaborazione di tutti quei soggetti che possano offrire un’ idea ed una proposta funzionale sia per il rinnovo del servizio pubblico essenziale, sia per la salvaguardia occupazionale dei lavoratori specializzati che vi operano da decenni.

CONTRATTO DI RETE

Secondo questa Organizzazione Sindacale  una soluzione potrebbe essere offerta dalla realizzazione di un "contratto di rete, dove più soggetti pubblici e privati perseguono lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato", come scritto dal Decreto Crescita n. 83/2012.
Elemento essenziale del contratto di rete per il raggiungimento del suddetto scopo è il "programma comune di rete", sulla base del quale i soggetti interessati si obbligano a "collaborare in forme e in ambiti predeterminati attinenti all’esercizio delle proprie imprese ovvero a scambiarsi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica ovvero ancora ad esercitare in comune una o più attività rientranti nell’oggetto della propria impresa".

Le strutture deputate alla realizzazione degli interventi formativi e non formativi, finanziati con denaro pubblico per operare devono essere in regola con la normativa sull’accreditamento della Regione Siciliana.
L’acquisizione della soggettività giuridica delle reti in esame comporta l’esistenza di un soggetto dotato di capacità giuridica tributaria autonoma rispetto alla capacità giuridica delle singole imprese partecipanti: ai fini del prelievo fiscale, infatti, la rete-soggetto, in quanto entità distinta dalle imprese partecipanti, esprime una propria forza economica ed è in grado di realizzare, in modo unitario e autonomo, il presupposto d’imposta.
In sostanza, fermo restando la sussistenza della soggettività tributaria delle imprese partecipanti, qualora la rete acquisisca soggettività giuridica, la stessa diventa un autonomo soggetto passivo di imposta con tutti i conseguenti obblighi tributari previsti ex lege in materia di imposte dirette ed indirette.
In particolare, con circolare n. 4/E del 15 febbraio 2011, è stato chiarito che l’adesione al contratto di rete non comporta l’estinzione né la modificazione della soggettività tributaria delle imprese che aderiscono all’accordo, né l’attribuzione di soggettività tributaria alla rete risultante dal contratto stesso.

Per la salvaguardia occupazionale dei lavoratori si potrebbe ipotizzare l’istituto dell’aspettativa previsto nel CCNL, previo accordo sindacale, attraverso il quale tali lavoratori vengono momentaneamente sospesi dall’ente presso il quale prestavano servizio in precedenza ed occupati presso la rete proposta.

In sintesi lo Snals Confsal propone di formare una rete tra gli enti di formazione, le imprese, il Ciapi di Priolo, gli Istituti scolastici, l’Università, che abbia in ruolo il personale specializzato, qualificato e con esperienza ultradecennale nell’erogazione degli interventi e i servizi formativi.

GARANTIRE E RETRIBUIRE CHI SVOLGE IL LAVORO
I dipendenti della formazione professionale si trovano da parecchio tempo stritolati in una guerra tra gli Enti Gestori, dai quali dipendono, e la Regione Siciliana che, attraverso norme, circolari, leggi, decreti e quant’altro, detta quelle direttive che dovrebbero garantire la buona formazione, ma che allo stato attuale sta solo generando una situazione di insostenibile confusione.
Gli enti di formazione in Sicilia vivono oggi una situazione molto difficile e a farne le spese sono tutti i dipendenti che vi lavorano docenti, orientatori, amministrativi ecc. che da mesi non percepiscono gli stipendi.
Riteniamo fondamentale e prioritaria la garanzia di tutti i lavoratori che operano nelle tre filiere del settore formazione professionale (interventi, servizi e obbligo formativo). Tale garanzia è realizzabile attraverso la piena attuazione del combinato disposto degli artt. 2 della L.R. 25 del 1993 e art. 39 della L.R. 23 del 2002, con l’istituzione di un capitolo di spesa dedicato esclusivamente al personale della formazione professionale.

sabato 10 maggio 2014

Tavolo tecnico sulle problematiche della formazione professionale continua lunedì alle 16.00 dopo l'incontro con il tavolo del partenariato



Dopo una giornata lunghissima  non si è arrivati a un punto di incontro e tutto si sposta lunedì 12 alle ore 16.00 sempre nella sede del governo  regionale.

Cosa è successo?

Non si è arrivati ad un accordo definitivo che possa risolvere le criticità ancora insolute del comparto, alcuni punti sono:

- tempi di erogazione  degli emolumenti pregressi di tutti i lavoratori delle tre filiere;  

- modi di impiego dei lavoratori e tipologia contrattuale operatori  ex Spartacus; 

- copertura economica per iniziare l'attività formativa con tutti i lavoratori idonei inseriti nella graduatoria del progetto Prometeo; 

- prosecuzione   attività  interventi formativi in  scadenza a giugno; 

- copertura economica della Cig  in deroga per avviare i tavoli istituzionali;

- altre problematiche che riguardano tutto il comparto della formazione professionale presentati nel documento Snals  consegnato al Governo ed all'Amministrazione regionale. Vedi documento.



Osservazioni

 

La scrivente organizzazione sindacale settore formazione professionale firmataria di CCNL intende offrire il proprio contributo alla volontà amministrativa di riformare il sistema della FP dichiarata dal Governo Regionale e per esso dagli Assessori alla Pubblica Istruzione ed alla Formazione Professionale, dall’Assessore al Lavoro e dal Dirigente Generale regionale ad interim dei tre comparti Interventi Formativi, Servizi Formativi ed Obbligo di Istruzione e Formazione. Ovviamente in questa fase, di primo approccio, la nostra proposta individuerà segnatamente le problematiche che i lavoratori vivono e le proposte possibili di risoluzione.

 

In primo luogo quando s’intende chiudere con il passato soprattutto, come definito dal Governo Regionale, di mala gestio, bisogna gestire la transizione verso la Riforma per evitare interruzioni di servizio e carenze funzionali di ogni genere. Bisogna innanzitutto ricondurre il sistema alla Legge, ossia alla previsione legislativa e normativa, perché solo il principio di legalità può ispirare qualunque intenzione ed azione amministrativa ed è sicuramente il “terreno dialettico” su cui ritrovarsi. Bisogna, allora, individuare le criticità di un sistema ormai impregnato di disfunzioni ed illegittimità.

 

A) Stipendi maturati e non percepiti. Come primo atto bisogna chiudere il pregresso e le vertenze aperte dal personale, in quanto la mole di contenzioso posto già in essere e che si sta, ancora, generando nei confronti degli enti di formazione (debitore principale) e della Regione Siciliana (coobbligato per dovere di vigilanza come ente appaltante) non favoriscono i processi di riforma, né tantomeno la distensione delle relazioni. Serve, dunque, impinguare il fondo di garanzia regionale per liquidare le spettanze ai lavoratori (stipendi maturati non liquidati, contributi non versati, TFR non accantonato), che può essere alimentato da tutti i residui finanziari degli anni passati, a causa dei rendiconti ancora non chiusi e da ogni fonte finanziaria compatibile ed utilizzabile. Su questo tema, giova precisare, che il Governo Regionale ha non poche responsabilità, non importa se a capo vi erano Lombardo o Cuffaro, ma in base al principio dell’unità dell’azione amministrativa, oggi ne risponde il Governo Regionale attuale, quindi questa Amministrazione Attiva deve farsi carico del problema e dei correlativi oneri finanziari. Tutti i lavoratori del sistema della formazione professionale, oggi avanzano mensilità pregresse maturate (da otto a ventiquattro) e mai liquidate: i lavoratori devono essere pagati, poi l’Amministrazione Regionale si rivalga sugli enti di formazione inadempienti, principio disposto dalla legge ed anche dal Codice dei Contratti (D.P.R. n. 207/2010 art. 4 e 5).  

 

B) Reductio ad unum dello status giurico del personale. I lavoratori, iscritti all’albo ex art. 14 l.r. 24/76 e D.A. n. 38/GAB del 11 ottobre 2013, devono essere censiti in due categorie: personale con incarico e personale senza incarico, che dunque deve essere ricollocato (L.r. 25/93 e CCNL di categoria). Oggi questi vivono una enorme incertezza per lo status giuridico variegato ed alquanto confusionale in cui si trovano: personale con incarico ad impegno parziale (a progetto, a moduli, ad orario settimanale non completo), personale senza incarico degli elenchi delle eccedenze 2013 (mobilità ai sensi dell’Allegato 12 art. 26 del CCNL 1994-1997), personale posto in CIGD (L. 223/91 e 2/2009), personale negli elenchi C.A. n. 10/94, personale sospeso degli enti di formazione definanziati (Ial Cisl, Aram, Ancol, Iraps, Anfe, ecc.).

Bisogna considerare il personale senza incarico in modo totale o parziale con un unico status giuridico e sotto la tutela di una unica normativa di salvaguardia occupazionale e di sostegno al reddito.

 

C) Pubblicare con effetto immediato l’Albo degli operatori della formazione professionale. Bisogna dare nuovo impulso all’Albo, previsto dalla legge regionale, con precipue intenzioni quella di uniformarsi alla legge, di censire tutto il personale (qualificazioni, anzianità, mansioni, livelli e competenze) e di stabilire, finalmente, il blocco effettivo delle assunzioni al 31 dicembre 2008. Tuttavia registriamo che ancora dopo un anno e mezzo si fatica a dare piena efficacia a questo strumento, quindi si acceleri il processo di pubblicazione in GURS.

 

D) La Riforma preveda lo strumento di salvaguardia occupazionale del personale dell’Albo. Le leggi regionali ed il CCNL di categoria prevedono l’obbligo in capo agli enti di formazione ed alla Regione di mantenere i livelli occupazionali del personale impegnato nei tre ambiti del Sistema della formazione professionale. Tuttavia si registra una forte disfunzione nel determinare un meccanismo davvero funzionale e tempestivamente operativo di salvaguardia dei livelli occupazionali.

Gli strumenti normativi prevedono la possibilità di predisporre progetti ad hoc, anche triennali, per la mobilità del personale rimasto privo di incarico presso altri enti di formazione con disponibilità di posti vacanti, ma anche presso la pubblica amministrazione, le scuole e le università. Si potrebbero, ad esempio, produrre progetti a tempo di utilizzazione degli operatori presso l’amministrazione regionale negli uffici con maggiori carenze di personale (ufficio gestione e programmazione), anziché esternalizzare servizi come la verifica delle rendicontazioni.

In subordine la normativa esistente prevede meccanismi di riqualificazione del personale, anche, attraverso progetti di aggiornamento (alta formazione o voucher formativi). Ciò che però preme precisare che questi meccanismi non devono fare perdere la retribuzione ai lavoratori, come oggi sovente avviene, quindi questi interventi devono essere predisposti in via generale come automatismi logici e giuridici in una più puntuale applicazione della normativa vigente.

 

E) La Riforma preveda il puntuale pagamento delle retribuzioni al personale. Oggi il personale dipendente viene pagato in tre soluzioni con il primo acconto, con l’acconto intermedio e con il saldo. Con questo sistema, dunque, non viene pagato puntualmente con ritardi persino di anni, soprattutto a causa della chiusura delle rendicontazioni ferme per anni, ad esempio, nella filiera dell’obbligo di istruzione e formazione al 2008, degli interventi formativi al 2010, degli sportelli multifunzionali al 2010. Infatti gli operatori che, giova ricordare, svolgono un servizio pubblico necessario, Costituzionalmente e Statutariamente previsto, e sottoposto alla vigilanza della Regione vengono rimbalzati nelle loro richieste di percepire le retribuzioni tra le manchevolezze degli enti di formazione ed i ritardi di erogazione degli acconti dovuti in anticipazione dalla Regione. Tutto questo con l’avvio di contenzioso dannoso e costoso per il recupero delle retribuzioni, in alcuni casi impossibile, da parte dei lavoratori. Qualunque sia la proposta del Governo Regionale sul nuovo sistema della formazione professionale non dovrà prescindere da meccanismi di pagamento puntuale secondo il CCNL di settore e secondo le prescrizioni della legge. Una proposta che facciamo da tempo è quello di prevedere l’erogazione dell’intera quota del personale (100%) in anticipazione ed eventualmente garantire l’esborso con maggiori garanzie (fidejussioni, accordi bancari, ecc.). Sicuramente un servizio commissionato dalla Regione non può continuare in simile prassi di illegittimità sui pagamenti del personale.

 

F) Agenzia pubblica del Sistema. Questa O.S., a seguito delle assemblee sindacali tenute con i propri iscritti, che hanno sofferto i danni causati a loro ed alle loro famiglie dalla mala gestio di alcuni enti di formazione, ed essendo il Sistema della FP un servizio pubblico obbligatorio con finanziamenti interamente pubblici, chiede che si preveda l’istituzione di una Agenzia pubblica del Sistema (anche utilizzando il Ciapi di Priolo o altro ente pubblico) con il risparmio di notevoli risorse finanziarie, come previsto anche dalle mozioni discusse da ultimo in Parlamento Regionale e come annunciato nei comunicati stampa del Governo Regionale.

G) Sportelli Multifunzionali. Un capitolo a parte merita la vicenda degli Sportelli Multifunzionali i cui operatori nella maggior parte sono personale con qualifica specialistica ( orientatori, integratori, progettisti, ecc. ) conseguita a seguito di riqualificazione voluta con selezione di evidenza pubblica, anche se limitato al solo personale della formazione professionale, dalla stessa Regione (POM 1 e 2 ). Riqualificazione che è costata alla Regione decine di miliardi delle vecchie lire e che hanno visto il personale degli Sportelli collaborare e supportare i C.P.I. nella loro attività istituzionale in ottemperanza dei d.lgs.181/00 e 297/02. Per tale personale con accordi sindacali del 1998 era stato previsto, dopo la riqualificazione e una breve esperienza sul campo – Info Orient - , “ di utilizzare il personale opportunamente riqualificato all’esterno del sistema formativo regionale ( UPLMO, SCICA….)” accordo firmato per il Governo dall’allora Presidente Drago.

E’ da allora che il personale degli Sportelli aspetta di vedere realizzato un suo diritto.Diritto maturato giorno dopo giorno supportando le attività dei CPI, che senza l’attività di orientamento espletata dagli operatori degli sportelli non avrebbe potuto erogare le politiche attive del lavoro previste dalle norme comunitarie e nazionali. Con stipendi percepiti con notevole ritardo e osservando la puntualità con cui la Regione erogava non solo gli emolumenti ma anche i premi di produzione ai dipendenti dei C.P.I. ed agli lsu. 

Oggi gli operatori degli Sportelli sono licenziati o sospesi dall’attività dagli Enti di provenienza per mancanza di gestione di attività “ della filiera degli ex Servizi Formativi “ e si ritrovano nella situazione contemplata all’art.2 legge regionale 1 settembre 1993 n.25 e dallo stesso contratto di categoria, che ne prevedono il mantenimento dei livelli occupazionali e la mobilità esterna . Senza colpa alcuna degli operatori degli Sportelli oggi si ha in atto una forzata interruzione di pubblico servizio.

Dopo ben tredici anni di lavoro specialistico per conto della Regione tale personale ha il diritto di vedere riconosciuto il contributo dato alla Regione e il diritto, più di quanti da ben trent’anni senza concorso alcuno sono stati inseriti nei ruoli regionali ( ex legge 285, ex legge 37, lsu. ecc.), di transitare in pianta stabile nei ruoli regionali.

Senza l’apporto specialistico degli operatori degli Sportelli gli atti esterni prodotti dai C.P.I. sono legali? I lavoratori che ricevono indennità dall’INPS possono serenamente spendere il misero contributo che ricevono o , per non aver ricevuto idonea attività di orientamento, dovranno prudentemente accantonarlo e sperare di non doverlo restituire?

La scrivente organizzazione sindacale, mossa sempre da spirito di collaborazione,resta a disposizione per documentare le proprie osservazioni e chiarire le soluzioni proposte.