sabato 27 aprile 2013

IL GOVERNO FACCIA APPLICARE AGLI ENTI GESTORI LE LEGGI REGIONALI DEL SETTORE FORMAZIONE PROFESSIONALE


A  seguito del dibattito sulla previsione normativa, inserita nella finanziaria regionale e nella legge di bilancio, e della proposta di riforma del settore della formazione professionale elaborata dall’Amministrazione Regionale, il Coordinatore regionale SNAL CONFSAL settore formazione Giuseppe Milazzo ha inoltrato alla presidenza della Regione Siciliana, nella persona dell’on. Crocetta, all’Assessore alla Pubblica Istruzione e Formazione professionale Nelli Scilabra, e all’Assessore Regionale alla Famiglia, alle Politiche Sociali ed al Lavoro Ester Bonafede, richiesta di un incontro al fine di presentare la propria piattaforma di proposte e soluzioni per il funzionamento del sistema della formazione professionale, la salvaguardia dei livelli occupazionali e retributivi dei lavoratori della categoria.
Il sistema della formazione professionale, in Sicilia, è un sistema che, prioritariamente, penalizza il lavoratore, sminuendo l’attività che svolge e denigrando la dignità della persona.
Per una serie di meccanismi poco chiari, si verifica che circa il 95% dei lavoratori si trova a lavorare regolarmente, stando realmente a contatto con l’utenza, in classe, in amministrazione o presso i centri per l’impiego, ma effettivamente, alla fine del mese, non percepisce gli emolumenti (si rimane senza stipendio dai 6 ai 21 mesi).
La mancata applicazione delle Leggi regionali da parte del Governo ha messo in discussione la concreta garanzia occupazionale dei lavoratori in servizio. Infatti, si è creato un sistema che vede, da un lato licenziamenti, dall’altro apertura a nuove assunzioni!
Per Giuseppe Milazzo “occorre seguire la  strada del risanamento  imponendo  regole, certezze, ordine tra gli enti, individuare ed intervenire sui diretti responsabili dell’attuale crisi e non su chi vi  lavora!!! Si colpisce il muro più basso senza scardinare il vero ostacolo, cioè chi ha reso il settore un ambiente selvaggio e senza regole.”
Lo Snals Confsal – settore formazione professionale concorda con la Regione  per il blocco delle assunzioni, per il  parametro unico e  il fondo di garanzia,  chiede l’istituzione dell’albo unico, ai sensi dell’ex art. 14 della legge regionale 24/76 con relativa pubblicazione.
Chiede, inoltre, un  controllo sulle procedure di licenziamento adottate dagli Enti  che, se da una parte si considerano soggetti morali nella loro natura giuridica, in quando non  in grado di offrire le giuste garanzie di corresponsione delle mensilità maturate dal personale e non pagate, dall’altra operano come Impresa nell’applicare le previsioni della Legge 233/91 utilizzate per licenziare il personale; tutto ciò, senza cercare, e quindi  trovare, tutte le forme di tutela aggiuntive, integrative e/o sostitutive per il personale, disattendendo, in particolare la normativa regionale, il CCNL ed ancor più la Circolare Assessoriale 10/94, che invita gli Enti ad impiegare i lavoratori già in forza e privi di incarico, prima di assumere nuovo personale.
Come più volte proposto, riteniamo fondamentale e prioritaria la garanzia di tutti i lavoratori che operano nelle tre filiere (interventi, servizi e obbligo formativo). Tale garanzia è realizzabile attraverso la piena attuazione del combinato disposto degli artt. 2 della L.R. 25/93 e 39 della L.R. 23/02, e l’ applicazione del CCNL della formazione professionale.
Infine, si chiede una riforma che possa assicurare agli utenti siciliani una formazione professionale in grado di offrire qualifiche effettivamente spendibili sul mercato del lavoro, ed  ai lavoratori il diritto di percepire la retribuzione con cadenza mensile, a fronte della prestazione lavorativa offerta.

venerdì 26 aprile 2013

DOCUMENTO DEL COORDINAMENTO REGIONALE SNALS CONFSAL SETTORE FORMAZIONE PROFESSIONALE


DISOCCUPAZIONE IN SICILIA
La disoccupazione nel sud Italia e la mancanza di valori nelle persone è una grossa piaga che ad oggi non trova soluzioni.
In Sicilia si vedono sfilare per le strade della città migliaia di persone che chiedono lavoro. Il grande assente, in questo ideale processo alle carenze del mercato del lavoro nel sud, è il governo che non ha ancora varato un programma di politiche attive per il lavoro, programma che comprendesse anche un adeguato riordino del settore della formazione professionale.
Il problema centrale è la mancanza di comunicazione tra chi offre lavoro e chi lo cerca, e non solo, ma anche tra la scuola che dovrebbe preparare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro e la formazione professionale, supporto indispensabile per farli rimanere competitivi nel mercato. Le persone hanno bisogno di essere prese sul serio; devono essere guidate a credere nei valori al fine di alimentare le loro aspirazioni. In questo campo le Istituzioni e gli Enti Locali hanno dimostrato di non saper attuare una politica di ampio respiro, capace di cogliere le tendenze del mercato, di anticipare i bisogni e le esigenze del mondo del lavoro, di dare risposte concrete a mutamenti avvenuti, lasciando così la gente disoccupata ed in balia di se stessa.

ENTI GESTORI CORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE
Lo Snals Confsal, settore formazione professionale ritiene che  il controllo sull’utilizzo del denaro pubblico, nei confronti  degli Enti Gestori,  non solo potrà  fornire risposte reali  per la  garanzia occupazionale dei lavoratori, ma potrà anche risanare il sistema della formazione professionale con la realizzazione di un documento amministrativo che evidenzi rigidi  controlli e reale applicazione del quadro normativo attuale da parte dell'Amministrazione regionale.
Ci si è resi conto che il sistema della formazione professionale, in Sicilia, è un sistema che prioritariamente penalizza il lavoratore, sminuendo l’attività che svolge e denigrando la dignità della persona.

RIORDINO DEL SISTEMA FORMAZIONE PROFESSIONALE
Occorre seguire la  strada del risanamento  imponendo  regole, certezze, ordine tra gli enti; occorre individuare, per intervenire, sui diretti responsabili dell’attuale crisi e non su chi vi  lavora!!! Si colpisce il muro più basso senza scardinare il vero ostacolo, cioè chi ha reso il settore un ambiente “selvaggio e senza regole.”
Concordiamo con la Regione  per il blocco delle assunzioni, per il  parametro unico e  il fondo di garanzia, ma  abbiamo delle perplessità sull’istituzione dell’albo unico, che appare privo di garanzie per i lavoratori.

GARANTIRE E RETRIBUIRE CHI SVOLGE IL LAVORO
I dipendenti della formazione professionale si trovano da parecchio tempo stritolati in una guerra tra gli Enti Gestori, dai quali dipendono, e la Regione Siciliana che, attraverso norme, circolari, leggi, decreti e quant’altro, detta quelle direttive che dovrebbero garantire la buona formazione, ma che allo stato attuale sta solo generando una situazione di insostenibile confusione.
Gli enti di formazione in Sicilia vivono oggi una situazione molto difficile e a farne le spese sono tutti i dipendenti che vi lavorano docenti, orientatatori, amministrativi ecc. che da mesi non percepiscono gli stipendi.
Riteniamo fondamentale e prioritaria la garanzia di tutti i lavoratori che operano nelle tre filiere del settore formazione professionale (interventi, servizi e obbligo formativo). Tale garanzia è realizzabile attraverso la piena attuazione del combinato disposto degli artt. 2 della L.R. 25 del1993 e art. 39 della L.R. 23 del 2002, con l’istituzione di un capitolo di spesa dedicato esclusivamente al personale della formazione professionale.

BLOCCO DELLE ASSUNZIONI
Siamo preoccupati perché alcuni Enti Gestori, pur avendo avuto un parametro  costi maggiorato, ha avviato le procedure di  mobilità del proprio personale assunto prima del 31.12.2008  e nello stesso tempo ha continuato ad assumere personale nonostante il blocco delle assunzioni al 31.12.2008.

SICUREZZA DELLA RETRIBUZIONE
Infine si chiede una riforma che assicuri ai lavoratori il diritto di percepire la retribuzione con cadenza mensile, a fronte della prestazione lavorativa offerta. Si ritiene che tali garanzie potranno essere concretizzate attraverso l’istituzione di un ruolo ad esaurimento e un capitolo di spesa dedicato.

 PROPOSTA DI RIORDINO
Lo SNALS CONFSAL formazione professionale chiede  al governo  un vero riordino che conduca ad un nuovo sistema di formazione professionale  in  grado di assicurare:
·        la qualità dell’offerta formativa;
·        il rispetto di regole uguali per tutti gli enti e gli operatori;
·        la salvaguardia occupazionale e il diritto dei lavoratori di percepire la retribuzione con cadenza mensile a fronte della prestazione lavorativa offerta con l’istituzione di un ruolo ad esaurimento e un capitolo di spesa dedicato. Il personale a tempo indeterminato della L.R. 24/1976, lo ribadiamo, dovrà  essere garantito con l’immissione in un ruolo unico ad esaurimento, contenitore da cui gli stessi Enti di formazione potrebbero attingere prioritariamente e temporaneamente  in presenza di titoli e professionalità compatibili con l’intervento progettato. Il rimanente personale dovrebbe essere utilizzato laddove si presentano carenze di organico e sempre nel rispetto di titoli e professionalità;
·        nel particolare, il personale in esubero potrà  essere utilizzato nelle istituzioni scolastiche e universitarie, nei servizi per l’impiego, o presso altra amministrazione o istituzione che dovesse farne richiesta, con modalità e procedure che saranno individuate con le parti sociali e le strutture interessate;
·        la riduzione progressiva del sistema mediante la realizzazione di accordi sindacali che introducano strumenti di accompagnamento  per i lavoratori prossimi al pensionamento.

CONCLUSIONE
La nostra organizzazione sindacale è pronta ed aperta a tutti i confronti; siamo convinti che il sistema della formazione professionale in Sicilia debba riadattarsi alle leggi in vigore ed affidare la gestione del servizio formazione e politiche attive del lavoro ad una agenzia (pubblica o a partecipazione pubblica), che possa garantire ai lavoratori la regolarità della retribuzione.
Siamo pronti a discutere con tutti coloro che hanno la volontà e la concretezza di creare una struttura valida ed efficace nell’erogazione del servizio.