mercoledì 30 novembre 2011

I COSTI DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE

Il costo complessivo di 214 milioni di euro al 31.12.2008 è da ascriversi per 90 m.ni di euro
al personale amministrativo e per 124 m.ni di euro al personale docente.
 Quasi il 56% del personale è concentrato in 14 enti. Se si considerano, poi, i 29 enti che
hanno più di 50 dipendenti, si rileva come questi assorbano oltre il 70% del personale –
amministrativo e docente – dell’intero comparto della formazione professionale.
Assunzioni a tempo indeterminato
Nel biennio 1985-86 e nel biennio 2006-2007, si rileva che le assunzioni hanno riguardato,
quasi in identica misura, sia il personale docente che amministrativo. 
Al riguardo, c’è una leggera prevalenza di assunzioni di docenti nel periodo fino al 1997,
mentre dal 1998 in poi la prevalenza delle assunzioni ha riguardato il settore
amministrativo.
Quasi il  60% delle assunzioni, invece, è avvenuto  dal 2000 in poi; si tratta di quasi 4.000
assunzioni, tra personale amministrativo e docenti, che hanno più che raddoppiato quelle
assunzioni già presenti nel settore dal 1976. Questo dato spiega che, negli ultimi 8 anni,
sono state fatte più assunzioni rispetto a quelle effettuate nei primi 26 anni, cioè dalla
promulgazione della legge 24/76. 
Infine, guardando al ciclo elettorale, si rileva come in corrispondenza di particolari
competizioni elettorali, le assunzioni sono state certamente rilevanti: ci si riferisce alla
competizione del 1986 nonché a quelle effettuate nel 2006 e nel 2008.
In particolare, nel triennio 2006-2008 sono state effettuate quasi il 45% delle assunzioni
dell’intero comparto in esame. Si tratta di oltre 3.200 assunzioni rispetto ai 7.200 circa
presenti nell’intero comparto, assunti dal 1976 al 31 dicembre 2008.  

giovedì 24 novembre 2011

Attività svolta dal 2009 ad oggi


In Sicilia lo Snals Confsal ha intrapreso la propria attività sindacale, per la prima volta nel settore  della Formazione Professionale, nel 2009.
Lo SNALS CONFSAL  ha iniziato ad essere presente a tutti gli incontri istituzionali, insieme alle altre organizzazioni sindacali firmatarie del contratto, sia per la contrattazione decentrata, sia per gli incontri con l’Amministrazione Regionale  che con le Associazioni degli Enti.
Fin dall’inizio, la nostra Organizzazione ha dovuto tollerare non pochi impedimenti da parte delle Associazioni degli Enti, e dalle stesse OO.SS, le quali ritenevano che la presenza di una nuova sigla, pur firmataria di contratto, avrebbe potuto alterare gli equilibri nella conduzione del settore della formazione professionale. Come è noto a tutti, infatti, alcune sigle sindacali rappresentano  da una parte i lavoratori e dall’altra sono loro stessi datori di lavoro e gestori di enti di formazione.
 Ma lo Snals Confsal, che collabora con tutti i soggetti che hanno a cuore il destino degli operatori della formazione professionale, ritiene che, in un clima democratico, si debba
tenere conto di tutti i contributi  che possono pervenire, nelle discussioni ai tavoli tecnici, per il miglioramento del settore formazione professionale. E’ preoccupato, invece, se
partecipassero ai vari incontri istituzionali, OO.SS. che dichiarano di rappresentare i lavoratori mentre, di fatto, sono direttori e/o gestori di alcuni enti di formazione.
In tale situazione si potrebbe ravvisare un conflitto di interesse che non giova alla prosecuzione delle trattative, poiché tale anomalia potrebbe introdurre elementi di ambiguità dettati dall’essere nella duplice veste di lavoratore – datore di lavoro.
Per esprimere la volontà di coloro che rappresentiamo, la nostra organizzazione si è posta, sin dall’inizio della sua attività in tale ambito,  il raggiungimento di tre obiettivi prioritari.
• Il primo obiettivo è quello di garantire la retribuzione mensile  a tutti  gli operatori della formazione professionale.
Come è noto, gli Enti Gestori sono datori di lavoro senza scopo di lucro, cioè gestiscono denaro pubblico senza avere alcuna responsabilità economica e personale e, nonostante
aderiscano al CCNL di categoria e siano accreditati per svolgere attività formativa ai sensi della Legge 24/76, spesso,  per una serie di meccanismi poco chiari, non garantiscono il regolare stipendio al lavoratore.
Di conseguenza si verifica che, circa il 70% dei lavoratori si trova a lavorare regolarmente, stando realmente a contatto con l’utenza, in classe, in amministrazione o presso i centri per l’impiego, ma effettivamente, alla fine del mese, non percepiscono gli emolumenti (si rimane senza stipendio dai 2 ai 15 mesi).
Per garantire la retribuzione mensile, la nostra organizzazione ha dovuto invitare gli Enti, in maniera formale, al rispetto del CCNL vigente, al pagamento degli emolumenti mensili e in alcuni casi, su segnalazione delle Rappresentanze sindacali aziendali, a diffidare l’Ente all’erogazione delle spettanze dovute. 
Ci si è resi conto che il sistema della formazione professionale, in Sicilia, è un sistema che prioritariamente penalizza il lavoratore, sminuendo l’attività che svolge e denigrando la dignità della persona.
• Il secondo obiettivo, è la sensibilizzazione al rispetto del CCNL della formazione professionale. 
A tal proposito, lo Snals Confsal ha chiesto  agli Enti Gestori un incontro  per discutere sui punti previsti dal contratto per la relativa concertazione, sia in ambito aziendale che
provinciale. Ma, a malincuore, si è appreso che tale punto di concertazione, nel corso degli anni, in molti casi, non è stato discusso nemmeno   con le altre Organizzazioni sindacali territoriali, con le quali si è riformulata, agli Enti Gestori, una richiesta unitaria di incontro.
Nel corso dell’attività sindacale è emerso che solo il 5% degli Enti Gestori della provincia di Catania  rispetta il contratto, è propenso a svolgere una concertazione al fine di regolamentare il rapporto con i lavoratori, e mantenere le regolari relazioni sindacali.
Ad oggi è ancora in vigore una contrattazione regionale stipulata nel 1997 e, nonostante tre contratti superati, in Sicilia non si è riuscito ancora a concludere, ad oggi, una contrattazione regionale aggiornata e nuova. 
• Il terzo obiettivo che si propone lo Snals Confsal, è quello di agire nell’intento di far emergere  trasparenza, certezza e verità. 
 Per realizzare tale obiettivo, si è pensato di fornire al Governo Regionale alcuni punti di suggerimento, sette per l’esattezza, da tenere in considerazione per il definitivo riordino  del settore della formazione professionale:
1. Misure di contenimento della spesa.
2. Ottimizzazione della spesa.
3. Razionalizzazione dell’offerta formativa.
4. Individuazione e quantificazione delle misure sanzionatrici per i soggetti che non osservano le procedure.
5. Contenimento dei numeri dei soggetti che operano nell’ambito della formazione.
6. Corretto impiego dei finanziamenti.
7. Organizzazione  dei controlli sulla gestione delle risorse impegnate.

Solo lavorando su questi punti, concretamente, si può dare una svolta di qualità e di eccellenza al sistema della formazione professionale in Sicilia.