giovedì 20 marzo 2014

Esprimiamo la nostra solidarietà all’assessore regionale alla Formazione Professionale, Nelli Scilabra, vittima di un indegno gesto intimidatorio. Il coordinatore regionale Giuseppe Milazzo auspicando nell'operato della magistratura di far piena luce sul fatto, conferma il proprio sostegno alla radicale azione di rinnovamento e riordino apportata dall’assessore nel settore della formazione professionale in Sicilia.

CHIARIMENTI SALVAGUARDIA OCCUPAZIONALE


La scrivente organizzazione sindacale, nel prendere atto dei buoni propositi dichiarati in questi mesi dal Governo e dall'Assessore Scilabra in relazione alle garanzie occupazionali dei lavoratori della Formazione Professionale ed ai proclami attraverso i mass media anche sulle garanzie retributive,  ritiene di mettere  in risalto alcuni punti discordanti in materia di salvaguardia occupazionale.
 
Per le attività formative 2013-2014, gli Enti Gestori avrebbero dovuto garantire il mantenimento  dei livelli occupazionali dei lavoratori impegnati nell'anno precedente (pena la revoca del finanziamento); tale impegno è stato regolarmente disatteso in quanto gli Enti Gestori hanno attivato procedure di CIG o di contratto solidarietà difensiva.
Ad ulteriore garanzia dei lavoratori della formazione ed a tutela e salvaguardia dei livelli occupazionali si  era reintrodotto il principio dell’obbligatorietà da parte di chi avrebbe dovuto gestire  attività formative di impiegare, per il presente e per il futuro, esclusivamente il personale iscritto all’Albo. Invece, nei fatti si assiste da una parte alla situazione di lavoratori interni che vengono posti in CIG in deroga e dall'altra parte all’avvio di nuove assunzioni di personale; tutto ciò, in pieno contrasto alle indicazioni emanate dall'Assessorato.
 
Anche nell’affidamento in house providing delle attività formative al CIAPI di Priolo è stato disatteso  l'accordo sindacale del 17 ottobre 2013 siglato dagli attori istituzionali e dalle parti sociali. Tale affidamento, si ricorda, era stato decretato, utilizzando  le risorse economiche degli Enti con procedimento di revoca dell’accreditamento (delibera di giunta n. 374/2013),  con lo scopo di garantire i livelli occupazionali e retributivi dei lavoratori appartenenti a tali Enti.
 
Inoltre,  non si comprende la strategia che sta adottando l'Ente CERF che pare stia per ricevere dall'Assessorato Reg.le P.I. E F.P.  somme  di circa 17 milioni di Euro con la promessa di impiegare il personale del Cefop. In contrasto alle normative regionali ed al CCNL vigente, tale Ente ha predisposto  un bando per l’assunzione di circa 400 nuove unità; scoraggiando i “vincitori del bando”, ha destinato tali lavoratori in sedi distanti dalla propria residenza (abbondantemente oltre i 50 km) costringendoli, per questa via, a rinunciare all’incarico e ad andare ad ingrossare le fila degli aspiranti dipendenti del CIAPI.
Il determinarsi di tale situazione ha ingolfato ed allargato la platea degli idonei al  Ciapi, il cui numero è aumentato da 1415 ad oltre 1900 unità.
 
Anche l'Anfe Delegazione Regionale ha ricevuto il decreto dei corsi IeFp con il relativo finanziamento e, nonostante la circolare sulle garanzie occupazionali, ha deciso di predisporre un bando per nuove assunzioni, quasi “dimenticando” che il personale avrebbe dovuto transitare come da normative regionali e CCNL vigente.


Con la presente, si sono volute evidenziare alcune tra le tante anomali situazioni che si sono create nel settore della formazione professionale, a cui purtroppo oggi molti lavoratori assistono impotenti.
Essendo fiduciosi nelle Istituzioni, si chiede che venga eseguita una verifica a salvaguardia dei lavoratori aventi reale diritto e che vengano adottate tutte quelle iniziative nel pieno rispetto delle normative regionali che invece sembrano siano state disattese.

lunedì 3 marzo 2014

Qualcuno si è chiesto mai se l’Assessorato Regionale applica o ha applicato la legge?

Che valore ha la sottoscrizione di una dichiarazione ai sensi dell'art. 38 del D.P.R. n. 445 del 28 dicembre 2000?
Il datore di lavoro che commette un reato in un’azienda viene sanzionato, ma i lavoratori continuano a lavorare! Invece sembra di sentire che nella formazione professionale, “senza regole”, chi lavora in un Ente va licenziato, mentre il Gestore inadempiente alla normativa non va sanzionato ma va salvato e rinnovato. 

DI CHI È LA COLPA?
“È colpa degli altri”; le logiche di potere inficiano ogni tentativo di cambiare davvero l’organizzazione. Chi sta in alto non vuole veramente mettere in discussione le basi del proprio potere e quindi utilizza il lavoratore come tiro a segno. 
Si! I lavoratori della formazione professionale sono l’obiettivo da colpire! Tutti contro i lavoratori!! 
Gli operatori della formazione professionale credono in quello che fanno, paladini dei cittadini che in loro vedono una speranza per poter acquisire una competenza da impiegare nel mondo del lavoro. Mondo del lavoro??? forse mondo dello sfruttamento, pensando a quanto sommerso e lavoro nero ci sta attorno. 
L’ effetto alla resistenza al cambiamento non è che la reazione alla violenza.
L’unica altra modalità di reazione è l’accondiscendenza, effetto che induce ad accettare in modo passivo quanto inculcato, pur di mantenere il quieto vivere e poter sopravvivere in un contesto che non ci permette di esprimerci per quello che siamo veramente.