domenica 24 agosto 2014

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIANA

 

 

Egregio presidente,

in merito alla vicenda che sta investendo il settore della formazione professionale e delle politiche attive del lavoro, il coordinamento regionale Snals Confsal settore formazione professionale non intende attribuire alcuna responsabilità al Dirigente per quello che sta succedendo ma è evidente che, dalle notizie apprese dai mass media, l'operato dei Dipartimenti regionali sulle politiche del lavoro e della formazione professionale va collocato in un contesto tutto negativo.

Non si intende in questa sede discutere sull’operato dell’Amministrazione Attiva  ma discutere sulla corretta applicazione delle leggi regionali del settore della formazione professionale e del CCNL vigente che vanno applicati in modo più intelligente e meno tecnocratico. Anche perché si tratta di leggi regionali che regolano tale  settore, e alcune di esse sono state legiferate dai parlamentari regionali in vista delle garanzie occupazionali e retributive dei lavoratori iscritti all’Albo. Gli operatori della formazione professionale su questo punto non  demordono, perché  “sulla carta” la tutela normativa è chiara e non lascia dubbi interpretativi ma purtroppo, oggi, alcune leggi sono prive di forza economica ed altre  sembrano negate dall'Amministrazione Attiva.

In questo contesto, il Governo si deve fare carico della risoluzione del problema sulla sicurezza lavorativa  e sulla regolare retribuzione provvedendo ad individuare i responsabili di questa penosa situazione che grava pesantemente sulla dignità di quanti lavorano in tale settore.

 Dovrebbe organizzarsi, in particolare, per rivoluzionare i dipartimenti che operano nell'ambito della formazione professionale e delle politiche attive del lavoro, creare un gruppo dirigente capace di sveltire le pratiche  giacenti, rivedendo l'attuale normativa di controllo  al fine di dare respiro ai lavoratori della formazione professionale.

 Vogliamo più in generale, che il personale della formazione professionale iscritto all’Albo possa percepire lo stipendio puntualmente e mensilmente allo stesso modo del personale di altre categorie nonché di quello dei dipartimenti regionali. Auspichiamo, quindi, una forte iniziativa dal Governo. In questi anni noi abbiamo anche indicato i riferimenti legislativi; ora sta alla Giunta definire i dettagli. Lo si farà? Noi vigileremo.

Il coordinamento regionale  Snals Confsal formazione professionale  metterà a disposizione dei lavoratori un'assistenza legale per chi volesse aderire nei confronti della Regione Siciliana. 

È chiaro che  sospendere i lavoratori, immettere il personale in CIG in deroga ed incrementare nuove assunzioni per rilanciare il settore comporta più debito pubblico per la Sicilia.

 

Lo Snals Confsal ha firmato l'accordo del 5 agosto, ma non è in condizione di esternare alcuna soddisfazione in merito a tale accordo  fin quando non si vede la concreta e completa applicabilità dei suoi contenuti. Su tale accordo, esiste da parte nostra una convergenza di vedute con la segreteria tecnica dell'assessorato. Siamo disponibili anche ad un dialogo aperto con gli enti gestori che hanno approvato il documento ma manifestiamo disapprovazione nei confronti di quegli enti che non hanno provveduto a regolarizzare la posizione retributiva dei lavoratori.

La Regione siciliana ha  accumulato grave ritardo, tra il 2008 e 2014, nell'utilizzo dei fondi e nella capacità di amministrazione. Occorre una strategia chiara nell’utilizzo del nuovo ciclo di fondi. Crediamo che  sia  importante che il governo si impegni a recuperare le inefficienze dell'Amministrazione Attiva affinché neanche un lavoratore venga licenziato e neanche un euro vada perso.

 Il Governatore dimostri agli operatori del settore della formazione professionale  la legalità,  il pieno rispetto delle leggi, la garanzia occupazionale e retributiva. Auspichiamo che tutta la politica siciliana si impegni a dare fiducia, con temi e contenuti che possono rilanciare il settore delle politiche del lavoro e della formazione professionale, salvaguardando i lavoratori iscritti all'albo; favorendo l'incentivo all’esodo, prevedendo semplificazioni per erogare gli emolumenti a chi lavora, e rilanciare il settore flagellato da una crisi bisognosa di legalità.

 



mercoledì 13 agosto 2014

TRASPARENZA DEL SETTORE PUBBLICO

 

In Sicilia nel settore della formazione professionale, occorre fare luce sui danni erariali e tagliare sprechi, che si possono trasformare in ruberie e infiltrazioni.

È necessario difendere i diritti degli operatori della formazione professionale che lavorano senza percepire lo stipendio e sono  tartassati dalle tasse e dalla burocrazia.

Capire su quali presupposti sii sta lavorando, capire il motivo perché l’attività formativa ancora non è iniziata, perché la burocrazia è così lenta e farraginosa.  Avere cura di non tagliare la qualità del servizio e l’assistenza offerta ai cittadini.

Costruire e diffondere una cultura della legalità, evitare gli obiettivi personalistici in cui è estraneo l’interesse pubblico.

Un dato preoccupante è l’utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga; una macchina che rischia di incepparsi se non verranno convocate le parti per  i tavoli istituzionali e dare un sostegno al reddito a tutti i lavoratori ad oggi sospesi in attesa della cassa integrazione in deroga.

Vorremo risposte chiare e fattive ed avviare la lotta allo sperpero di denaro pubblico.