Da notizie di stampa sembrerebbe che vi sia un’indagine della Corte dei Conti sul reclutamento degli operatori del progetto “Spartacus” del CIAPI di Priolo.
Detto così sembra che si tratti di personale cui è stato “garantito” il lavoro per sei mesi.
Certamente per come tutta la vicenda degli Sportelli Multifunzionali è stata trattata dagli organi di stampa e dai sindacati sembrerebbe proprio così. Ma è veramente così?
Quando si parla degli Sportelli Multifunzionali occorre ricordare che la Regione Sicilia in virtù dell’art.17 dello Statuto Siciliano entro i limiti dei principi ed interessi generali può emanare leggi , anche relative all’organizzazione dei servizi in diverse materie, tra cui al comma f) dell’art.17 si legge: “ f) legislazione sociale: rapporti di lavoro, previdenza ed assistenza sociale, osservando i minimi stabiliti dalle leggi dello Stato;”.
Ciò vuol dire che nell’erogazione dei servizi per l’impiego la Regione può, rispettando i minimi stabiliti dalle leggi dello Stato, organizzarsi autonomamente ed è ciò che ha fatto.
Infatti sin dal 1996, in ottemperanza delle direttive comunitarie sul lavoro e alle norme Nazionali, tra le quali la legge 28 febbraio 1987 n.56 che all’art.24 prevede l’istituzione delle agenzie per l’impiego che avrebbero dovuto operare in coordinamento con gli osservatori nazionali e regionali del lavoro, nonché con i servizi preposti all’orientamento e alla formazione professionale per svolgere attività utili al fine di incentivare l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro e promuovere iniziative volte ad incrementare l’occupazione, la Regione Siciliana con finanziamenti europei ha riqualificato nelle figure di orientatore, esperto di integrazione, progettista parte dei formatori dipendenti a tempo indeterminato degli Enti ex legge 24/76.
Tale riqualificazione avvenne mediante espletazione di un vero e proprio concorso pubblico, anche se limitato ai soli operatori della formazione professionale, e successivo corso di formazione con esami finali.
Tale personale anziché essere inserito in seno ai servizi per l’impiego fu lasciato in carico agli Enti di provenienza e nel 2001 furono varati gli Sportelli Multifunzionali.
In virtù dell’art.14 dello Statuto la Regione scelse di organizzare i servizi di orientamento al lavoro varando gli Sportelli Multifunzionali che sino al 14 ottobre 2013 hanno assicurato tale servizio. Successivamente dal 23 ottobre 2013 al 23 aprile 2014 tale servizio è stato assolto col progetto Spartacus.
Dal 23 aprile 2014 l’attività di orientamento non viene espletata.
Tale attività non è un optional ma un preciso obbligo di legge previsto dai d.lgs.181/00 e dal d.lgs.297/02 a cui la regione non può sottrarsi e da cui discende anche il mantenimento dello “status” di disoccupato stante che il disoccupato entro tre mesi dalla dichiarazione di disponibilità deve essere sottoposto a colloquio di orientamento.
Ma chi sono gli orientatori degli Sportelli Multifunzionali?
Coma da declaratoria del CCNL settore formazione professionale per accedere alla qualifica di orientatore di sistema nei sevizi formativi occorre essere in possesso del diploma di laurea e qualifica professionale nel settore o di un diploma di scuola media superiore con esperienza come formatore e relativa qualifica professionale.
Non è facile rinvenire tra il personale in organico alla regione personale in possesso di tali qualifiche perciò il personale degli Sportelli Multifunzionali è indispensabile per i servizi di orientamento al lavoro che la Regione deve assicurare ai disoccupati.
Ma quali sono le conseguenze della chiusura degli sportelli e la mancata erogazione del servizio di orientamento?
E’ su questo che forse dovrebbe indagare la Corte dei Conti in quanto se tale situazione continua a persistere l’INPS continuerà ad erogare l’indennità di disoccupazione a personale che non ha adempiuto all’obbligo di orientamento anche se non per colpa sua.
Si profila certamente un danno erariale che gli operatori degli Sportelli Multifunzionali sino al 23 aprile scorso hanno evitato restando al loro posto fornendo il servizio di orientamento e le politiche attive del lavoro ai cassaintegrati e disoccupati senza scioperare e senza percepire gli stipendi per molti mesi e ancora oggi aspettando di ricevere ben oltre dodici mesi di stipendio.
Questi sono gli operatori degli Sportelli Multifunzionali. Lavoratori che anziché fare come tutti gli altri lavoratori quando non ricevono per tempo lo stipendio ed incrociare le braccia, sono invece stati al loro posto di lavoro dando assistenza a quanti si sono rivolti a loro.
Oggi questi lavoratori sono “sospesi” dal lavoro, ma il danno non è solo loro ma anche e soprattutto di quanti, disoccupati e cassaintegrati, che dovrebbero essere sottoposti ad attività di orientamento, potrebbero vedersi richiedere indietro dall’INPS le somme loro erogate.
Il lavoro degli operatori degli Sportelli Multifunzionale non è assistenzialismo ma lavoro “professionalmente qualificato” per il quale la Regione negli anni dal 1996 al 2001 ha speso decine di miliardi di lire per la loro qualificazione e che ora non si sa che fine faranno.
Ma il Presidente Crocetta è stato informato di ciò o gli sono state date informazioni non corrette e confuse?
Chi potrebbe essere chiamato dalla Corte dei Conti a rispondere del possibile danno erariale?
L’INPS già in occasione dei cantieri di lavoro ha chiesto il controllo e la verifica che tutti i lavoratori avviati ai cantieri di lavoro avessero svolto l’attività di orientamento pena la restituzione delle somme erogate.
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