martedì 21 gennaio 2014

FORMAZIONE: IN CRISI IL “CEFOP IN AS”

FORMAZIONE: IN CRISI IL “CEFOP IN AS”

foto formazione

di Sonia La Farina – Sono tempi duri per gli enti di formazione della nostra isola. Per mesi si è parlato dell’Anfe, si è accennato anche alla situazione dell’Iraps, ma anche del CNOS-FAP.
Ora tutto tace. Ma la situazione non sembra essere migliorata, anzi…

All’elenco degli enti di formazione in crisi si aggiunge il Cefop in as che, come ci ha confessato il coordinatore regionale Snals Confsal, settore formazione professionale, Giuseppe Milazzo, sarà ceduto ad un altro ente, il consorzio Cerf. A rischiare il posto 820 lavoratori.

“Stranamente – ci ha detto Giuseppe Milazzo – le vicende della vendita del complesso aziendale del Cefop in as si sono determinate in periodi un po’ insoliti. Nel mese di agosto è stato pubblicato il bando per la vendita del complesso aziendale. In prossimità delle feste natalizie – ha continuato il sindacalista – si sono avviate le procedure di vendita al consorzio Cerf. Si tratta di una particolare dedizione al lavoro da parte dei commissari straordinari – ha sottolineato il coordinatore regionale Milazzo – oppure si vuole vendere il Cefop in as facendo meno rumore possibile?”

Ad agosto, il consorzio Cerf si è aggiudicato la vendita del Cefop per dieci mila euro, sembrerebbe una cifra simbolica.
La procedura di vendita si è rivelata molto tormentata. Un altro possibile acquirente, la cooperativa Mare Nostrum, ha denunciato alcune irregolarità.

Inoltre – ci ha detto Giuseppe Milazzo – il consorzio Cerf ha una forte esposizione debitoria nei confronti dei dipendenti che non ricevono gli stipendi da mesi”.
Dunque, l’ente quale garanzie può offrire ai futuri dipendenti?

“Altro problema – ci ha spiegato il sindacalista – è la concessione fatta all’ente della deroga all’art. 2112 del codice civile che determina una esenzione dai debiti del Cefop ed un risparmio in materia di costo del lavoro poiché i lavoratori neo assunti dal Cerf perderanno la loro anzianità di lavoro determinando così ad alcuni di loro decurtazioni del salario oltre il 10%.”

“I lavoratori reintegrati dal giudice – ha precisato Milazzo – non solo in molti casi non saranno reintegrati ma addirittura si troveranno a rivendicare un credito verso un ente il Cefop in as che si prepara ad essere liquidato. Questo – ha continuato – accadrà anche per i lavoratori dell’avviso 20 in ritardo con i pagamenti da 5 mesi e con le liquidazioni del tfr di tutti i dipendenti”.

Lo Snals Confsal chiede un urgente intervento del governo regionale al fine di scongiurare centinaia di licenziamenti e ulteriori sperperi di pubblico denaro, l’immediata revoca dell’accreditamento dell’ente e la pubblicazione della rendicontazione del Cefop in as.

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