A seguito del dibattito sulla previsione
normativa, inserita nella finanziaria regionale e nella legge di bilancio, e
della proposta di riforma del settore della formazione professionale elaborata
dall’Amministrazione Regionale, il Coordinatore regionale SNAL CONFSAL settore
formazione Giuseppe Milazzo ha inoltrato alla presidenza della Regione
Siciliana, nella persona dell’on. Crocetta, all’Assessore alla Pubblica
Istruzione e Formazione professionale Nelli Scilabra, e all’Assessore Regionale
alla Famiglia, alle Politiche Sociali ed al Lavoro Ester Bonafede, richiesta di
un incontro al fine di presentare la propria piattaforma di proposte e
soluzioni per il funzionamento del sistema della formazione professionale, la
salvaguardia dei livelli occupazionali e retributivi dei lavoratori della
categoria.
Il
sistema della formazione professionale, in Sicilia, è un sistema che,
prioritariamente, penalizza il lavoratore, sminuendo l’attività che svolge e
denigrando la dignità della persona.
Per
una serie di meccanismi poco chiari, si verifica che circa il 95% dei
lavoratori si trova a lavorare regolarmente, stando realmente a contatto con
l’utenza, in classe, in amministrazione o presso i centri per l’impiego, ma
effettivamente, alla fine del mese, non percepisce gli emolumenti (si rimane
senza stipendio dai 6 ai 21 mesi).
La mancata applicazione delle Leggi
regionali da parte del Governo ha messo in discussione la concreta
garanzia occupazionale dei lavoratori in servizio. Infatti, si è creato un
sistema che vede, da un lato licenziamenti, dall’altro apertura a nuove
assunzioni!
Per Giuseppe Milazzo “occorre
seguire la strada del
risanamento imponendo regole, certezze, ordine tra gli enti,
individuare ed intervenire sui diretti responsabili dell’attuale crisi e non su
chi vi lavora!!! Si colpisce il muro più
basso senza scardinare il vero ostacolo, cioè chi ha reso il settore un
ambiente selvaggio e senza regole.”
Lo Snals Confsal – settore formazione
professionale concorda con la Regione
per il blocco delle assunzioni, per il
parametro unico e il fondo di
garanzia, chiede l’istituzione dell’albo
unico, ai sensi dell’ex art. 14 della legge regionale 24/76 con relativa
pubblicazione.
Chiede, inoltre, un controllo sulle procedure di licenziamento adottate
dagli Enti che, se da una parte si
considerano soggetti morali nella loro natura giuridica, in quando non in grado di offrire le giuste garanzie di
corresponsione delle mensilità maturate dal personale e non pagate, dall’altra
operano come Impresa nell’applicare le previsioni della Legge 233/91 utilizzate
per licenziare il personale; tutto ciò, senza cercare, e quindi trovare, tutte le forme di tutela aggiuntive,
integrative e/o sostitutive per il personale, disattendendo, in particolare la
normativa regionale, il CCNL ed ancor più la Circolare Assessoriale 10/94, che
invita gli Enti ad impiegare i lavoratori già in forza e privi di incarico, prima
di assumere nuovo personale.
Come più volte proposto, riteniamo fondamentale e
prioritaria la garanzia di tutti i lavoratori che operano nelle tre filiere
(interventi, servizi e obbligo formativo). Tale garanzia è realizzabile attraverso
la piena attuazione del combinato disposto degli artt. 2 della L.R. 25/93 e 39
della L.R. 23/02, e l’ applicazione del CCNL della formazione professionale.
Infine, si chiede una riforma che possa
assicurare agli utenti siciliani una formazione professionale in grado di
offrire qualifiche effettivamente spendibili sul mercato del lavoro, ed ai lavoratori il diritto di percepire la
retribuzione con cadenza mensile, a fronte della prestazione lavorativa
offerta.
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