
lunedì 30 dicembre 2013
BUROCRATI ED IMPIEGATI PUBBLICI
Dentro i palazzi del potere in questi anni si sono stratificate tantissime posizioni di potere e altrettanti privilegi.
I burocrati e la filiera di addetti che li affiancano a ogni livello sono inamovibili ed eterni. E non vale neppure il discorso delle competenze. Certamente molti alti funzionari pubblici sono tecnici di buono o ottimo livello. Ma in nessuna azienda privata otterrebbero un trattamento economico così elevato, unito alla garanzia assoluta del mantenimento del posto di lavoro e del livello salariale qualunque cosa accada. A ciò si aggiunga poi il fatto che per una sorta di equa ripartizione dei privilegi i trattamenti di favore nei palazzi del potere non sono quasi mai un'esclusiva dei vertici ma, a cascata e in modo proporzionale, vengono estesi a tutti i livelli, dai quadri fino agli uscieri. Un modo, anche questo per cementare il consenso e il senso di appartenenza al palazzo e alla casta.
Tutto ciò ovviamente, avviene con il pieno consenso dei sindacati di categoria che sono i primi ad indignarsi quando vengono messe in discussione le prerogative dei loro associati. Quanto ci vorrà per sgretolare questa diffusa rete di privilegi?
sabato 17 agosto 2013
NO ALLA PROCEDURA 223/91 DEGLI ENTI GESTORI
NO ALLA PROCEDURA 223/91 DEGLI ENTI GESTORI
La crisi, purtroppo, ancora pesantemente in atto, non ha di certo risparmiato i lavoratori del settore formazione professionale.
I suoi effetti sembrano accanirsi particolarmente nei confronti degli operatori della formazione professionale, che nonostante in servizio non percepiscono stipendi da mesi.
In questi giorni gli Enti Gestori minacciano dolorosi tagli di personale.
Tagli che sicuramente potrebbero avere pesanti ripercussioni nel prossimo e ormai imminente autunno.
Una situazione che preoccupa fortemente i lavoratori, sia per la rapidità di evoluzione degli eventi, sia a causa dello scarso coinvolgimento nelle fasi precedenti alle decisioni prese. Ci chiediamo quale sia la strategia che gli Enti Gestori intendono attuare, ma sopratutto quali siano le possibilità di confronto e di discussione con le stesse.
Per tale motivo lo Snals Confsal si oppone a tale procedure e parteciperà con le proprie delegazioni agli incontri, quale sindacato alternativo rispetto alle organizzazioni storiche presenti all'interno degli Enti. L'intento è quello di cercare una strategia che tuteli i lavoratori nei confronti delle prossime iniziative, ma che sopratutto possa aprire un varco per un dialogo, meglio ancora se chiaro e non influenzato. Consapevoli delle difficoltà che attendono gli Enti Gestori, lo Snals Confsal si pone però l'obiettivo di capire i criteri e le modalità con cui le Aziende potrebbero definire i prossimi esuberi. Lo Snals Confsal lamenta da subito di aver incontrato non poche difficoltà nell'acquisizione di dati indispensabili (bilancio, piano di ristrutturazione, ecc.) e si pone come obiettivo di definire una modalità che porti alla massima trasparenza delle informazioni inerenti tutte le azioni che in futuro potranno essere intraprese.
Giuseppe Milazzo
Coordinatore Snals Confsal settore formazione professionale Sicilia
sabato 1 giugno 2013
STATO DI CRISI - FORMAZIONE PROFESSIONALE
Lo Snals Confsal settore
formazione professionale manifesta preoccupazioni per l’angosciante aggravarsi dello
stato di crisi in cui versano tutti i lavoratori del settore per non aver
ancora percepito le spettanze maturate ad oggi che, in alcuni casi, arrivano a
più di 18 mensilità.
All’emergenza salariale, che ha
raggiunto livelli non più tollerabili e che sta mettendo a dura prova i lavoratori
del settore, si aggiunge un’ ulteriore emergenza che induce la sottoscritta
organizzazione sindacale a palesare grosse perplessità per il futuro lavorativo
di tali operatori. Infatti, dalla nota prot.
2247 del 30/05/2013 avente per oggetto “attuazione piano straordinario per il
lavoro in Sicilia: opportunità giovani – priorità 3”, si evince un netto taglio
dei corsi di Formazione Professionale, situazione questa che mette fortemente a
rischio la continuità lavorativa di una buona parte dei lavoratori del settore.
Tale situazione sta creando un
allarme sociale che porta questa organizzazione sindacale a dichiarare lo stato
di agitazione degli operatori della formazione professionale.
Tuttavia, lo Snals Confsal, essendo stato convocato dall’
Amministrazione Regionale per lunedì 3 giugno alle ore 10.00, non si esime dal
confronto ed assicura la propria partecipazione alla riunione, al fine di
formalizzare gli impegni assunti precedentemente dal Governo e garantire, quindi,
i lavoratori del settore.
In ogni caso,
in mancanza di concrete certezze, tale
organizzazione sindacale sarà costretta, suo malgrado, ad intraprendere ogni azione per la tutela dei lavoratori
compresa quella di aderire allo sciopero, manifestazione e corteo
unitario a Palermo per giorno 4 Giugno, indetto da FLC CGIL, CISL Scuola e UIL
Scuola.
venerdì 31 maggio 2013
DICHIARAZIONE STATO DI AGITAZIONE
Lo Snals Confsal settore
formazione professionale manifesta preoccupazioni per l’angosciante aggravarsi
dello stato di crisi in cui versano tutti i lavoratori del settore per non aver
ancora percepito le spettanze maturate ad oggi che, in alcuni casi, arrivano a più di 18 mensilità. Tale situazione sta
creando un allarme sociale che porta questa organizzazione sindacale a
dichiarare lo stato di agitazione degli operatori della formazione
professionale.
All’emergenza salariale, che ha
raggiunto livelli non più tollerabili e che sta mettendo a dura prova i
lavoratori del settore, si aggiunge un’ ulteriore emergenza che induce la
sottoscritta organizzazione sindacale a palesare grosse perplessità per il
futuro lavorativo di tali operatori. Infatti, dalla nota prot. 2247 del
30/05/2013 avente per oggetto “attuazione piano straordinario per il lavoro in
Sicilia: opportunità giovani – priorità 3”, si evince un netto taglio dei corsi
f.p., situazione questa che mette fortemente a rischio la continuità lavorativa
di una buona parte dei lavoratori del settore.
Pertanto, il Coordinatore
Regionale Snals Confsal Giuseppe Milazzo nel precisare che l’atto emanato dall’Assessore
Regionale Istruzione e Formazione
Professionale non è stato concertato e concordato con la scrivente, e nel
rivendicare al Governo di concretizzare il proprio impegno assunto precedentemente
sulle sottoelencate richieste:
- accelerare i mandati di pagamento di
tutto il personale per dare la
possibilità di percepire tutte le mensilità spettanti;
- velocizzare l’iter di erogazione dei
pagamenti;
- affrettare l’iter per pagare
l’integrazione regionale della cassa integrazione in deroga per l’anno 2012;
- verificare le motivazioni in base alle
quali l’Inps non eroga i fondi della Cassa Integrazione Guadagni in Deroga dal
1 agosto 2012;
- risolvere e sbloccare i pagamenti del
personale impegnato nei corsi di obbligo formativo e negli sportelli
multifunzionali avviso 1 e avviso 2: ad oggi risultano ancora lavoratori che
non percepiscono più di 18 mensilità;
- concentrare
tutta l’attività del Dipartimento
Regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro e del
Dipartimento Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale, per l’erogazione dei mandati di pagamento
spettanti a tutti i lavoratori della formazione professionale;
- appurare
la performance delle amministrazioni pubbliche e della qualità dei servizi
pubblici,
- controllare
se ci sono le condizioni nei confronti
dei dipendenti della pubblica amministrazione ad eventuale risarcimento
del danno ingiusto cagionato in conseguenza dell’inosservanza, dolosa o
colposa, del termine per la conclusione dei procedimenti;
- procedere alla riqualificazione ed alla
ricollocazione del personale ad oggi privo d’incarico, e/o quello degli enti di
formazione con procedura di revoca dell’accreditamento con il servizio sospeso
o interrotto;
- fornire una soluzione per l’immediato
futuro del personale dal momento del completamento degli Avvisi delle tre
filiere, al fine di evitare che gli enti di formazione adottino le procedure
previste dalla legge n. 223/91, senza tenere conto del CCNL e delle Leggi
Regionali
DICHIARA
di aderire allo sciopero, manifestazione e corteo unitario a
Palermo per giorno 4 Giugno indetto da FLC CGIL, CISL Scuola e UIL Scuola, e di
intraprendere tutte le iniziative di lotta per la tutela dei lavoratori.
giovedì 16 maggio 2013
PERCHÉ LO SNALS CONFSAL NON HA DICHIARATO LO SCIOPERO
Lo Snals Confsal settore formazione professionale ha fatto
presente al Governo Regionale quanto sia necessario, nel settore della
formazione professionale in Sicilia, la presenza di un governo che assicuri
fatti e atti in tempi brevi e comunque utili.
Alcune delle nostre richieste sono state le seguenti:
- accelerare i mandati di pagamento Avviso
20 a tutti gli enti di formazione, in modo che il personale possa percepire
tutte le mensilità spettanti;
- velocizzare l’iter di erogazione dei
pagamenti;
- affrettare l’iter per pagare
l’integrazione regionale della cassa integrazione in deroga per l’anno 2012;
- verificare le motivazioni in base alle
quali l’Inps non eroga i fondi della Cassa Integrazione Guadagni in Deroga dal
1 agosto 2012;
- risolvere la problematica dei pagamenti
del personale impegnato nei corsi di obbligo formativo e negli sportelli
multifunzionali avviso 1 e avviso 2: ad oggi risultano ancora lavoratori che
non percepiscono più di 18 mensilità;
- verificare
il motivo del ritardo nell’emanazione dei provvedimenti, da parte del
Dipartimento Regionale della Famiglia,
delle politiche sociali e del lavoro e del Dipartimento Regionale
dell’Istruzione e della Formazione Professionale, per l’erogazione dei mandati di pagamento
spettanti a tutti i lavoratori della formazione professionale;
- verificare
la performance delle amministrazioni pubbliche e della qualità dei servizi
pubblici, anche ai sensi e per le finalità di cui al decreto legislativo 27
ottobre 2009, n. 150 e al decreto legislativo 20 dicembre 2009, n. 198;
- verificare
se ci sono le condizioni nei confronti
dei dipendenti della pubblica amministrazione ad eventuale risarcimento
del danno ingiusto cagionato in conseguenza dell’inosservanza, dolosa o
colposa, del termine per la conclusione del procedimento;
- procedere alla riqualificazione ed alla
ricollocazione del personale ad oggi privo d’incarico, e/o quello degli enti di
formazione con procedura di revoca dell’accreditamento con il servizio sospeso
o interrotto;
- fornire una soluzione per l’immediato
futuro del personale dal momento del completamento degli Avvisi delle tre
filiere, al fine di evitare che gli enti di formazione adottino le procedure
previste dalla legge n. 223/91, senza tenere conto del CCNL e delle Leggi
Regionali.
Il Coordinamento regionale Snals Confsal
non intende dare giudizi sulle persone
ma basarsi sui fatti e sugli impegni già presi e su quelli non ancora mantenuti.
In questo periodo, partecipando
agli incontri con il Governo, lo Snals
Confsal nella persona di Giuseppe Milazzo, ha avuto modo di valutare comunque positivamente l’impegno assunto
dal Governo nel fornire garanzie a tutti i lavoratori del settore della
formazione professionale, e resta in attesa di conferma, con notizie formali,
sulla continuità della prosecuzione delle attività in Sicilia. Il tutto, a
seguito di una difficile mediazione su questioni sindacali sensibili, ancora
non risolte, dei lavoratori senza
stipendi da più di 18 mesi.
Lo Snals Confsal settore
formazione professionale, prima di esprimere valutazioni ed eventuali proposte,
ritiene di aspettare i fatti concreti e gli atti governativi. Una scelta di
responsabilità, dettata anche dall’attuale delicato momento politico.
Proprio in questi giorni sembra
che si stia passando dalle parole alla concretezza delle azioni del Governo
guidato da Crocetta. Infatti, è stata emanata la nota che invita gli Enti ad
utilizzare la normativa regionale ( tra cui la C.A. 10/94) a tutela del
personale, mentre gli Enti hanno adottato illegittimamente l’applicazione della
Legge 223/91, che potrebbe licenziare i lavoratori;
è stato pubblicato l’atto di
indirizzo applicativo per l’aggiornamento dell’albo degli operatori della
formazione professionale;
è in fase di realizzazione l’accordo con l’Inps per alleggerire gli Enti
Gestori del DURC;
il Governo è intervenuto nei confronti dei Funzionari
dell’Amministrazione Attiva, per accelerare l’iter di erogazione dei mandati;
è stata consegnata alle parti la
bozza della nuova procedura di accreditamento;
il Governo si è preoccupato
che gli Enti rispettino il CCNL
di categoria.
Dagli incontri è emerso che, nel
settore, regole e norme vengono regolarmente disattese penalizzando operatori
costretti a lavorare senza percepire le giuste spettanze mensili.
I sopraelencati atti governativi
costituiscono apprezzabili segnali che evidenziano una “nuova” sensibilità nei
confronti del settore ed in particolare nei confronti degli operatori che in questi
ultimi anni hanno subito ingiustizie e angherie da parte di tutti i soggetti
che orbitano nel sistema formativo siciliano.
Questi e altri provvedimenti
potranno dare una spinta alla ripresa del settore formazione professionale,
avviare un reale processo di equità sociale e dare quella credibilità e quella
autorevolezza al governo necessaria per realizzare in maniera organica e
sistematica, la grande riforma che da anni è stata tanto richiesta ed enunciata ma mai
applicata.
Lo Snals Confsal settore formazione
professionale, come sempre, in piena autonomia e nel rigoroso rispetto dei
ruoli istituzionali, rinnova la sua disponibilità a garantire il proprio
contributo di idee e di proposte per far uscire la Sicilia dalla grave crisi e
per avviare la crescita economica e occupazionale.
Al Governo chiediamo la garanzia
di un sistema relazionale proficuo e inclusivo di tutte le parti sociali,
affinché, con la ripresa della crescita, si affermi la democrazia economica e
il pluralismo sindacale.
Il Coordinatore regionale
Giuseppe Milazzo ha indetto una convocazione di tutte le RSA e i componenti del
coordinamento regionale e provinciale per martedì 21 maggio c.a. alle 15,30 a
Catania presso la sede ECAP Catania (Istituto Leonardo Da Vinci) di via G.B. De
Le Salle n.12, per discutere della situazione venutasi a creare nel settore
formazione professionale in Sicilia, e decidere le azioni da intraprendere.
PERCHÉ LO SNALS CONFSAL NON HA DICHIARATO LO SCIOPERO
Lo Snals Confsal settore formazione professionale ha fatto
presente al Governo Regionale quanto sia necessario, nel settore della
formazione professionale in Sicilia, la presenza di un governo che assicuri
fatti e atti in tempi brevi e comunque utili.
Alcune delle nostre richieste sono state le seguenti:
- accelerare i mandati di pagamento Avviso
20 a tutti gli enti di formazione, in modo che il personale possa percepire
tutte le mensilità spettanti;
- velocizzare l’iter di erogazione dei
pagamenti;
- affrettare l’iter per pagare
l’integrazione regionale della cassa integrazione in deroga per l’anno 2012;
- verificare le motivazioni in base alle
quali l’Inps non eroga i fondi della Cassa Integrazione Guadagni in Deroga dal
1 agosto 2012;
- risolvere la problematica dei pagamenti
del personale impegnato nei corsi di obbligo formativo e negli sportelli
multifunzionali avviso 1 e avviso 2: ad oggi risultano ancora lavoratori che
non percepiscono più di 18 mensilità;
- verificare
il motivo del ritardo nell’emanazione dei provvedimenti, da parte del
Dipartimento Regionale della Famiglia,
delle politiche sociali e del lavoro e del Dipartimento Regionale
dell’Istruzione e della Formazione Professionale, per l’erogazione dei mandati di pagamento
spettanti a tutti i lavoratori della formazione professionale;
- verificare
la performance delle amministrazioni pubbliche e della qualità dei servizi
pubblici, anche ai sensi e per le finalità di cui al decreto legislativo 27
ottobre 2009, n. 150 e al decreto legislativo 20 dicembre 2009, n. 198;
- verificare
se ci sono le condizioni nei confronti
dei dipendenti della pubblica amministrazione ad eventuale risarcimento
del danno ingiusto cagionato in conseguenza dell’inosservanza, dolosa o
colposa, del termine per la conclusione del procedimento;
- procedere alla riqualificazione ed alla
ricollocazione del personale ad oggi privo d’incarico, e/o quello degli enti di
formazione con procedura di revoca dell’accreditamento con il servizio sospeso
o interrotto;
- fornire una soluzione per l’immediato
futuro del personale dal momento del completamento degli Avvisi delle tre
filiere, al fine di evitare che gli enti di formazione adottino le procedure
previste dalla legge n. 223/91, senza tenere conto del CCNL e delle Leggi
Regionali.
Il Coordinamento regionale Snals Confsal
non intende dare giudizi sulle persone
ma basarsi sui fatti e sugli impegni già presi e su quelli non ancora mantenuti.
In questo periodo, partecipando
agli incontri con il Governo, lo Snals
Confsal nella persona di Giuseppe Milazzo, ha avuto modo di valutare comunque positivamente l’impegno assunto
dal Governo nel fornire garanzie a tutti i lavoratori del settore della
formazione professionale, e resta in attesa di conferma, con notizie formali,
sulla continuità della prosecuzione delle attività in Sicilia. Il tutto, a
seguito di una difficile mediazione su questioni sindacali sensibili, ancora
non risolte, dei lavoratori senza
stipendi da più di 18 mesi.
Lo Snals Confsal settore
formazione professionale, prima di esprimere valutazioni ed eventuali proposte,
ritiene di aspettare i fatti concreti e gli atti governativi. Una scelta di
responsabilità, dettata anche dall’attuale delicato momento politico.
Proprio in questi giorni sembra
che si stia passando dalle parole alla concretezza delle azioni del Governo
guidato da Crocetta. Infatti, è stata emanata la nota che invita gli Enti ad
utilizzare la normativa regionale ( tra cui la C.A. 10/94) a tutela del
personale, mentre gli Enti hanno adottato illegittimamente l’applicazione della
Legge 223/91, che potrebbe licenziare i lavoratori;
è stato pubblicato l’atto di
indirizzo applicativo per l’aggiornamento dell’albo degli operatori della
formazione professionale;
è in fase di realizzazione l’accordo con l’Inps per alleggerire gli Enti
Gestori del DURC;
il Governo è intervenuto nei confronti dei Funzionari
dell’Amministrazione Attiva, per accelerare l’iter di erogazione dei mandati;
è stata consegnata alle parti la
bozza della nuova procedura di accreditamento;
il Governo si è preoccupato
che gli Enti rispettino il CCNL
di categoria.
Dagli incontri è emerso che, nel
settore, regole e norme vengono regolarmente disattese penalizzando operatori
costretti a lavorare senza percepire le giuste spettanze mensili.
I sopraelencati atti governativi
costituiscono apprezzabili segnali che evidenziano una “nuova” sensibilità nei
confronti del settore ed in particolare nei confronti degli operatori che in questi
ultimi anni hanno subito ingiustizie e angherie da parte di tutti i soggetti
che orbitano nel sistema formativo siciliano.
Questi e altri provvedimenti
potranno dare una spinta alla ripresa del settore formazione professionale,
avviare un reale processo di equità sociale e dare quella credibilità e quella
autorevolezza al governo necessaria per realizzare in maniera organica e
sistematica, la grande riforma che da anni è stata tanto richiesta ed enunciata ma mai
applicata.
Lo Snals Confsal settore formazione
professionale, come sempre, in piena autonomia e nel rigoroso rispetto dei
ruoli istituzionali, rinnova la sua disponibilità a garantire il proprio
contributo di idee e di proposte per far uscire la Sicilia dalla grave crisi e
per avviare la crescita economica e occupazionale.
Al Governo chiediamo la garanzia
di un sistema relazionale proficuo e inclusivo di tutte le parti sociali,
affinché, con la ripresa della crescita, si affermi la democrazia economica e
il pluralismo sindacale.
Il Coordinatore regionale
Giuseppe Milazzo ha indetto una convocazione di tutte le RSA e i componenti del
coordinamento regionale e provinciale per martedì 21 maggio c.a. alle 15,30 a
Catania presso la sede ECAP Catania (Istituto Leonardo Da Vinci) di via G.B. De
Le Salle n.12, per discutere della situazione venutasi a creare nel settore
formazione professionale in Sicilia, e decidere le azioni da intraprendere.
sabato 27 aprile 2013
IL GOVERNO FACCIA APPLICARE AGLI ENTI GESTORI LE LEGGI REGIONALI DEL SETTORE FORMAZIONE PROFESSIONALE
A seguito del dibattito sulla previsione
normativa, inserita nella finanziaria regionale e nella legge di bilancio, e
della proposta di riforma del settore della formazione professionale elaborata
dall’Amministrazione Regionale, il Coordinatore regionale SNAL CONFSAL settore
formazione Giuseppe Milazzo ha inoltrato alla presidenza della Regione
Siciliana, nella persona dell’on. Crocetta, all’Assessore alla Pubblica
Istruzione e Formazione professionale Nelli Scilabra, e all’Assessore Regionale
alla Famiglia, alle Politiche Sociali ed al Lavoro Ester Bonafede, richiesta di
un incontro al fine di presentare la propria piattaforma di proposte e
soluzioni per il funzionamento del sistema della formazione professionale, la
salvaguardia dei livelli occupazionali e retributivi dei lavoratori della
categoria.
Il
sistema della formazione professionale, in Sicilia, è un sistema che,
prioritariamente, penalizza il lavoratore, sminuendo l’attività che svolge e
denigrando la dignità della persona.
Per
una serie di meccanismi poco chiari, si verifica che circa il 95% dei
lavoratori si trova a lavorare regolarmente, stando realmente a contatto con
l’utenza, in classe, in amministrazione o presso i centri per l’impiego, ma
effettivamente, alla fine del mese, non percepisce gli emolumenti (si rimane
senza stipendio dai 6 ai 21 mesi).
La mancata applicazione delle Leggi
regionali da parte del Governo ha messo in discussione la concreta
garanzia occupazionale dei lavoratori in servizio. Infatti, si è creato un
sistema che vede, da un lato licenziamenti, dall’altro apertura a nuove
assunzioni!
Per Giuseppe Milazzo “occorre
seguire la strada del
risanamento imponendo regole, certezze, ordine tra gli enti,
individuare ed intervenire sui diretti responsabili dell’attuale crisi e non su
chi vi lavora!!! Si colpisce il muro più
basso senza scardinare il vero ostacolo, cioè chi ha reso il settore un
ambiente selvaggio e senza regole.”
Lo Snals Confsal – settore formazione
professionale concorda con la Regione
per il blocco delle assunzioni, per il
parametro unico e il fondo di
garanzia, chiede l’istituzione dell’albo
unico, ai sensi dell’ex art. 14 della legge regionale 24/76 con relativa
pubblicazione.
Chiede, inoltre, un controllo sulle procedure di licenziamento adottate
dagli Enti che, se da una parte si
considerano soggetti morali nella loro natura giuridica, in quando non in grado di offrire le giuste garanzie di
corresponsione delle mensilità maturate dal personale e non pagate, dall’altra
operano come Impresa nell’applicare le previsioni della Legge 233/91 utilizzate
per licenziare il personale; tutto ciò, senza cercare, e quindi trovare, tutte le forme di tutela aggiuntive,
integrative e/o sostitutive per il personale, disattendendo, in particolare la
normativa regionale, il CCNL ed ancor più la Circolare Assessoriale 10/94, che
invita gli Enti ad impiegare i lavoratori già in forza e privi di incarico, prima
di assumere nuovo personale.
Come più volte proposto, riteniamo fondamentale e
prioritaria la garanzia di tutti i lavoratori che operano nelle tre filiere
(interventi, servizi e obbligo formativo). Tale garanzia è realizzabile attraverso
la piena attuazione del combinato disposto degli artt. 2 della L.R. 25/93 e 39
della L.R. 23/02, e l’ applicazione del CCNL della formazione professionale.
Infine, si chiede una riforma che possa
assicurare agli utenti siciliani una formazione professionale in grado di
offrire qualifiche effettivamente spendibili sul mercato del lavoro, ed ai lavoratori il diritto di percepire la
retribuzione con cadenza mensile, a fronte della prestazione lavorativa
offerta.
venerdì 26 aprile 2013
DOCUMENTO DEL COORDINAMENTO REGIONALE SNALS CONFSAL SETTORE FORMAZIONE PROFESSIONALE
DISOCCUPAZIONE
IN SICILIA
La
disoccupazione nel sud Italia e la mancanza di valori nelle persone è una
grossa piaga che ad oggi non trova soluzioni.
In
Sicilia si vedono sfilare per le strade della città migliaia di persone che
chiedono lavoro. Il grande assente, in questo ideale processo alle carenze del
mercato del lavoro nel sud, è il governo che non ha ancora varato un programma
di politiche attive per il lavoro, programma che comprendesse anche un adeguato
riordino del settore della formazione professionale.
Il problema centrale è la mancanza di comunicazione tra chi offre lavoro e chi lo cerca, e non solo, ma anche tra la scuola che dovrebbe preparare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro e la formazione professionale, supporto indispensabile per farli rimanere competitivi nel mercato. Le persone hanno bisogno di essere prese sul serio; devono essere guidate a credere nei valori al fine di alimentare le loro aspirazioni. In questo campo le Istituzioni e gli Enti Locali hanno dimostrato di non saper attuare una politica di ampio respiro, capace di cogliere le tendenze del mercato, di anticipare i bisogni e le esigenze del mondo del lavoro, di dare risposte concrete a mutamenti avvenuti, lasciando così la gente disoccupata ed in balia di se stessa.
Il problema centrale è la mancanza di comunicazione tra chi offre lavoro e chi lo cerca, e non solo, ma anche tra la scuola che dovrebbe preparare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro e la formazione professionale, supporto indispensabile per farli rimanere competitivi nel mercato. Le persone hanno bisogno di essere prese sul serio; devono essere guidate a credere nei valori al fine di alimentare le loro aspirazioni. In questo campo le Istituzioni e gli Enti Locali hanno dimostrato di non saper attuare una politica di ampio respiro, capace di cogliere le tendenze del mercato, di anticipare i bisogni e le esigenze del mondo del lavoro, di dare risposte concrete a mutamenti avvenuti, lasciando così la gente disoccupata ed in balia di se stessa.
ENTI
GESTORI CORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE
Lo
Snals Confsal, settore formazione professionale ritiene che il controllo sull’utilizzo del denaro
pubblico, nei confronti degli Enti
Gestori, non solo potrà fornire risposte reali per la
garanzia occupazionale dei lavoratori, ma potrà anche risanare il
sistema della formazione professionale con la realizzazione di un documento
amministrativo che evidenzi rigidi controlli
e reale applicazione del quadro normativo attuale da parte dell'Amministrazione
regionale.
Ci
si è resi conto che il sistema della formazione professionale, in Sicilia, è un
sistema che prioritariamente penalizza il lavoratore, sminuendo l’attività che
svolge e denigrando la dignità della persona.
RIORDINO
DEL SISTEMA FORMAZIONE PROFESSIONALE
Occorre seguire la strada del risanamento imponendo
regole, certezze, ordine tra gli enti; occorre individuare, per
intervenire, sui diretti responsabili dell’attuale crisi e non su chi vi lavora!!! Si colpisce il muro più basso senza
scardinare il vero ostacolo, cioè chi ha reso il settore un ambiente “selvaggio
e senza regole.”
Concordiamo con la Regione per il blocco delle assunzioni, per il parametro unico e il fondo di garanzia, ma abbiamo delle perplessità sull’istituzione
dell’albo unico, che appare privo di garanzie per i lavoratori.
GARANTIRE E RETRIBUIRE CHI SVOLGE
IL LAVORO
I dipendenti della formazione
professionale si trovano da parecchio tempo stritolati in una guerra tra gli
Enti Gestori, dai quali dipendono, e la Regione Siciliana che, attraverso
norme, circolari, leggi, decreti e quant’altro, detta quelle direttive che
dovrebbero garantire la buona formazione, ma che allo stato attuale sta solo
generando una situazione di insostenibile confusione.
Gli enti di formazione in Sicilia
vivono oggi una situazione molto difficile e a farne le spese sono tutti i
dipendenti che vi lavorano docenti, orientatatori, amministrativi ecc. che da
mesi non percepiscono gli stipendi.
Riteniamo fondamentale e prioritaria la
garanzia di tutti i lavoratori che operano nelle tre filiere del settore
formazione professionale (interventi, servizi e obbligo formativo). Tale
garanzia è realizzabile attraverso la piena attuazione del combinato disposto
degli artt. 2 della L.R. 25 del1993 e art. 39 della L.R. 23 del 2002, con
l’istituzione di un capitolo di spesa dedicato esclusivamente al personale
della formazione professionale.
BLOCCO DELLE ASSUNZIONI
Siamo preoccupati perché alcuni
Enti Gestori, pur avendo avuto un parametro
costi maggiorato, ha avviato le procedure di mobilità del proprio personale assunto prima
del 31.12.2008 e nello stesso tempo ha
continuato ad assumere personale nonostante il blocco delle assunzioni al
31.12.2008.
SICUREZZA DELLA RETRIBUZIONE
Infine si chiede una
riforma che assicuri ai lavoratori il diritto di
percepire la retribuzione con cadenza mensile, a fronte della prestazione
lavorativa offerta. Si ritiene che tali garanzie potranno essere concretizzate
attraverso l’istituzione di un ruolo ad esaurimento e un capitolo di spesa
dedicato.
PROPOSTA DI RIORDINO
Lo SNALS CONFSAL formazione professionale
chiede al governo un vero riordino che conduca ad un nuovo
sistema di formazione
professionale in grado di assicurare:
·
la qualità dell’offerta
formativa;
·
il rispetto di regole uguali per
tutti gli enti e gli operatori;
·
la salvaguardia occupazionale e
il diritto dei lavoratori di percepire la retribuzione con cadenza mensile a
fronte della prestazione lavorativa offerta con l’istituzione di un ruolo ad
esaurimento e un capitolo di spesa dedicato. Il personale a tempo indeterminato
della L.R. 24/1976, lo ribadiamo, dovrà
essere garantito con l’immissione in un ruolo unico ad esaurimento,
contenitore da cui gli stessi Enti di formazione potrebbero attingere
prioritariamente e temporaneamente in
presenza di titoli e professionalità compatibili con l’intervento progettato.
Il rimanente personale dovrebbe essere utilizzato laddove si presentano carenze
di organico e sempre nel rispetto di titoli e professionalità;
·
nel particolare, il personale in
esubero potrà essere utilizzato nelle
istituzioni scolastiche e universitarie, nei servizi per l’impiego, o presso
altra amministrazione o istituzione che dovesse farne richiesta, con modalità e
procedure che saranno individuate con le parti sociali e le strutture
interessate;
·
la riduzione progressiva del
sistema mediante la realizzazione di accordi sindacali che introducano
strumenti di accompagnamento per i lavoratori
prossimi al pensionamento.
CONCLUSIONE
La
nostra organizzazione sindacale è pronta ed aperta a tutti i confronti; siamo
convinti che il sistema della formazione professionale in Sicilia debba
riadattarsi alle leggi in vigore ed affidare la gestione del servizio
formazione e politiche attive del lavoro ad una agenzia (pubblica o a
partecipazione pubblica), che possa garantire ai lavoratori la regolarità della
retribuzione.
Siamo
pronti a discutere con tutti coloro che hanno la volontà e la concretezza di
creare una struttura valida ed efficace nell’erogazione del servizio.
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